giovedì 9 luglio 2009

RITORNO A BRIDESHEAD

RITORNO A BRIDESHEAD
Il triangolo amoroso tra un pittore di bassa estrazione sociale e i due rampolli di una ricca famiglia cattolica nell’Inghilterra degli anni Venti

Melodramma d’altri tempi, elegante anche se un po’ freddo e decisamente troppo lungo. La storia, tratta dal romanzo autobiografico di Evelyn Vaugh, è quella di un pittore (l’impeccabile Matthew Goode, già visto in Match Point di Allen), ateo, spiantato da un punto di vista economico e del suo rapporto di amicizia molto combattuto con i figli di una famiglia cattolica. Julian Jarrold, dopo l’esperienza della biografia di Jane Austen (Becoming Jane), decora la storia molto intensa sul piano degli affetti, con grandi pennellate di colore e di ambiente. La confezione è in effetti elegante: la ricostruzione d’epoca è buona, così come i costumi e i dettagli anche minimi ricreano un ambiente altrimenti. E il cast, composto da giovanotti di belle speranze e due vecchi istrioni come Michael Gambon e Emma Thompson sono una buona garanzia. Eppure il film lascia freddi se non annoiati, più che altro per difetti dell’adattamento firmato da Andrew Davies e Jeremy Brock che saturano di dettagli una vicenda già complessa, che richiama nemmeno troppo da lontano la vicenda di Espiazione, mentre perdono di vista l’aspetto più interessante, vale a dire il contrasto religioso tra il protagonista ateo e i due amanti irrigiditi da una morale cattolica che però, misteriosamente, fa breccia nel loro cuore. Un dissidio che purtroppo appare trattato molto in superficie, un dramma più esteriore che interiore, lontano anni luce ad esempio da altri melodrammi erotici di medesima ambientazione, come il sorprendente Fine di una storia di Neil Jordan, dal romanzo, anch’esso autobiografico, di Graham Greene. E alla fine quello che poteva essere un bell’ affondo complesso in cui fede, ragione, sentimenti e pulsioni amorose combattono ad armi pari, si riduce ad essere una cartolina di un tempo perduto dove il tono nostalgico e lo sguardo estetizzante regnano sovrani.

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