Più volte è stato chiesto pubblicamente ai giovanissimi Linda Rando e ad Antonino Lo Iacono se avessero mai inviato ad alcuna casa editrice (magari fra quelle inserite nelle loro liste) un loro romanzo e più volte i due – fra l’altro fondatori della neo-nata agenzia letteraria Torre di Carta e animatori del sito http://www.writersdream.org - hanno affermato, non solo di non aver mai inviato nulla da sottoporre all’esame di qualsivoglia editore, ma di non aver mai scritto neppure mai nulla.
Ciò è purtroppo falso. Nei mesi scorsi, infatti, il signor Antonino Lo Iacono ci ha inviato un interminabile, e forse interminato, ma, comunque, assai confuso romanzo proponendocelo per la pubblicazione. Com’è nostro uso, l’abbiamo passato ad una nostra proto-lettrice perché ne stilasse una scheda. Quest’ultima era, ahimè, assai negativa. In questi casi, l’autore viene comunque contatto e messo a giorno della valutazione della sua opera da parte della casa editrice.
Però, forse per uno spiacevole fraintendimento e nonostante una valutazione assai negativa della sua creazione letteraria, il signor Lo Iacono si aspettava che comunque, non si sa in virtù di cosa (magari un gesto di buona volontà da parte nostra per porre fine ad una durissima campagna diffamatoria che il gruppo dei giovanissimi attivisti informatici del WD conduce da mesi nei confronti della nostra casa editrice?), pubblicassimo la sua opera.
Il 28 maggio, infatti, ci scriveva: «Salve, sono in attesa della proposta di pubblicazione come da accordi telefonici, poiché ho da valutare altre offerte. Cordialmente, Antonino Lo Iacono».
Al che, il 31 maggio, io stesso rispondevo: «Gentile Sig. Lo Iacono, temo che vi sia stato un grosso e per noi spiacevole fraintendimento. Lei, infatti, mi scrive che attende un contratto o una proposta editoriale da parte nostra, ma ho avuto modo di leggere la scheda di valutazione della sua opera ed ho visto che è molto negativa (mi perdoni per la franchezza). La ringrazio comunque per avercela proposta e la invito a continuare a coltivare la sua passione per la scrittura, oltre che per la lettura. In fondo al presente messaggio le riporto quanto scrittomi in merito al suo lavoro.
Cordialmente, Davide Romano
"Più che un romanzo di letteratura pseudo-fantasy, questo potrebbe definirsi un disordinato collage di personaggi non meglio identificati e stili in cui l'autore non si è davvero fatto mancare niente. A scapito anche di quel minimo di chiarezza, che consentirebbe a chi legge, almeno una remota opportunità di orientarsi tra fatti e personaggi. Invece i periodi, così come i personaggi, sono staccati tra loro, presentati senza alcuna connessione e abbandonati al proprio destino senza tanti complimenti. I personaggi, i più disparati, spuntano come funghi e non se ne capisce la necessità, e anche gli argomenti: si va dalla saga di Re Artù a una scuola per vampiri, da un assassino alla modella che vuole lasciare la professione, ostacolata dalla madre. Completano l'opera frasi retoriche e definizioni copiate e incollate. In realtà ci sono brani continuamente ripetuti, uno addirittura circa 40 volte senza alcun cambiamento, e non siamo a neanche metà del libro. Consecutio temporum, per finire, quasi inesistente. Non ha trama, né inizio, né fine. Non si capisce come non si abbia pudore ad inviare ad un editore un impresentabile pasticcio di tal fatta"».
Le bugie non si dovrebbero mai dire anche perché, come recita l’antico adagio, hanno spesso le gambe corte…
Ciò è purtroppo falso. Nei mesi scorsi, infatti, il signor Antonino Lo Iacono ci ha inviato un interminabile, e forse interminato, ma, comunque, assai confuso romanzo proponendocelo per la pubblicazione. Com’è nostro uso, l’abbiamo passato ad una nostra proto-lettrice perché ne stilasse una scheda. Quest’ultima era, ahimè, assai negativa. In questi casi, l’autore viene comunque contatto e messo a giorno della valutazione della sua opera da parte della casa editrice.
Però, forse per uno spiacevole fraintendimento e nonostante una valutazione assai negativa della sua creazione letteraria, il signor Lo Iacono si aspettava che comunque, non si sa in virtù di cosa (magari un gesto di buona volontà da parte nostra per porre fine ad una durissima campagna diffamatoria che il gruppo dei giovanissimi attivisti informatici del WD conduce da mesi nei confronti della nostra casa editrice?), pubblicassimo la sua opera.
Il 28 maggio, infatti, ci scriveva: «Salve, sono in attesa della proposta di pubblicazione come da accordi telefonici, poiché ho da valutare altre offerte. Cordialmente, Antonino Lo Iacono».
Al che, il 31 maggio, io stesso rispondevo: «Gentile Sig. Lo Iacono, temo che vi sia stato un grosso e per noi spiacevole fraintendimento. Lei, infatti, mi scrive che attende un contratto o una proposta editoriale da parte nostra, ma ho avuto modo di leggere la scheda di valutazione della sua opera ed ho visto che è molto negativa (mi perdoni per la franchezza). La ringrazio comunque per avercela proposta e la invito a continuare a coltivare la sua passione per la scrittura, oltre che per la lettura. In fondo al presente messaggio le riporto quanto scrittomi in merito al suo lavoro.
Cordialmente, Davide Romano
"Più che un romanzo di letteratura pseudo-fantasy, questo potrebbe definirsi un disordinato collage di personaggi non meglio identificati e stili in cui l'autore non si è davvero fatto mancare niente. A scapito anche di quel minimo di chiarezza, che consentirebbe a chi legge, almeno una remota opportunità di orientarsi tra fatti e personaggi. Invece i periodi, così come i personaggi, sono staccati tra loro, presentati senza alcuna connessione e abbandonati al proprio destino senza tanti complimenti. I personaggi, i più disparati, spuntano come funghi e non se ne capisce la necessità, e anche gli argomenti: si va dalla saga di Re Artù a una scuola per vampiri, da un assassino alla modella che vuole lasciare la professione, ostacolata dalla madre. Completano l'opera frasi retoriche e definizioni copiate e incollate. In realtà ci sono brani continuamente ripetuti, uno addirittura circa 40 volte senza alcun cambiamento, e non siamo a neanche metà del libro. Consecutio temporum, per finire, quasi inesistente. Non ha trama, né inizio, né fine. Non si capisce come non si abbia pudore ad inviare ad un editore un impresentabile pasticcio di tal fatta"».
Le bugie non si dovrebbero mai dire anche perché, come recita l’antico adagio, hanno spesso le gambe corte…
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