Dal sito: http://www.0111edizioni.spruz.com/
Il caso Rando non fa parlare di sé per l'avversione che la paladina degli scrittori sommersi ha per una certa categoria di editori, quelli a pagamento (ognuno è libero di pensarla come vuole, dopotutto), ma per il MODO con cui esterna questa avversione, fatto di abusi, vere e proprie campagne diffamatorie nei confronti di qualche editore, tra i quali addirittura qualcuno che NON rientra nella categoria sopra menzionata, oltre che per i modi sgarbati, prepotenti, antidemocratici, che in taluni casi addirittura vanno ben oltre la legalità.
La signora Rando non si limita quindi a divulgare la sua antipatia verso gli editori a pagamento, che precisiamo essere aziende che, comunque la si pensi a riguardo, lavorano nel pieno rispetto delle normative LEGALI e FISCALI in vigore, ma li cita apertamente in alcuni dei numerosi articoli e interviste dei quali la Rando è protagonista, come estorsori e truffatori. Non solo. La cosa peggiore è che grazie alla Rando e ai suoi degni compari, alcuni siti/forum/blog hanno proibito l'accesso anche agli autori che hanno pubblicato con queste case editrici, marchiate di "bullismo editoriale" solo per essere intervenute, nella maggior parte dei casi mantenendo toni educati e rispettosi, nelle discussioni aperte sul forum della Rando, il Writers Dream, per far valere il proprio diritto di replica, malamente negato dalla signora con toni e modi più consoni a un oste piuttosto che all'amministratore di un sito culturale e di pubblico interesse, come lei vorrebbe far credere che sia. E poi ditemi da che parte sta il bullismo.
La signora Rando ha riempito le sue pagine web con regolamenti che lei per prima, seguita dai suoi fedelissimi, non rispetta e che, a quanto pare, vengono rispettati solo da quelli che sono invece stati da loro marchiati come bulli.
Non solo, ma troppo spesso, sul sito, i paladini degli esordienti fanno riferimento al diritto di cronaca e alla libertà di espressione, negandoli invece a chi non la pensa come loro, inducendoli ad abbandonare il forum a causa dei pesanti attacchi e delle offese di cui i poveretti vengono investiti. Quanto è democratico tutto ciò?
Ma la cosa peggiore è che la signora Rando non si rende conto che, così facendo, viola i presupposti per godere di quel diritto a cui tanto si appella: infatti, perché questo venga considerato un diritto e come tale sia inviolabile, è necessario che vengano rispettati 3 semplicissimi requisiti:
1. la veridicità del fatto a cui si fa riferimento
2. il fatto deve essere di pubblico interesse
3. il fatto deve essere esposto in toni civili
Sul primo punto le parti offese stanno già raccogliendo un'infinità di materiale che ne prova la violazione.
Il secondo punto viene alienato proprio dalla Rando e dai suoi fedelissimi, che con il loro comportamento fanno in modo di mantenere nel sito solo gli utenti che condividono appieno le loro opinioni, prendendo a "schiaffoni e a calci virtuali" tutti gli altri, che naturalmente abbandonano il campo. Questo non si chiama "pubblico interesse", questo si chiama "interesse personale"!
Il terzo punto non viene MAI rispettato, proprio a causa di quanto già detto.
E che dire dei ridicoli esempi citati per far capire ai lettori, casomai fra loro ci fosse qualcuno con meno di due neuroni in testa (frase rivolta da una fedelissima della Rando a un utente in disaccordo con lei, nel corso di una delle tante discussioni), che la ragione è sempre e solo dalla loro parte, qualunque cosa dicano o facciano, questo nel tentativo di far desistere chiunque possa anche solo per un momento pensare di agire legalmente nei confronti del forum e della responsabile. Di seguito c'è il link che riporta alla pagina "note legali" del forum/blog della Rando e che contiene alcuni ridicoli esempi che, secondo lei, possono essere paragonati al suo operato:
www.writersdream.org/blog/note-legali/
Peccato che nelle pagine gestite dalla Rando non ci si limiti a commettere errori di così poco conto, rimediabili con semplici rettifiche. No, nelle sue pagine si racconta una gran quantità di menzogne e a nulla serve che i diretti interessati glielo facciano notare; a nulla serve che, nonostante lei stessa ammetta che le notizie sono state reperite da altre fonti e che sostenga di non esserne direttamente responsabile, le sue fonti ammettano di avere a propria volta ricevuto linformazione da altre fonti, che le hanno ricevute da altre fonti e così via, senza quindi averne direttamente accertato la veridicità. Che importa? Loro continuano imperterriti a divulgare le stesse menzogne, con cattiveria e astio sempre crescenti e senza nemmeno offrire all'accusato il beneficio del dubbio, anche dopo aver ricevuto, sempre sul forum, testimonianze a favore di quest'ultimo da persone che (almeno loro) sanno ciò che dicono, visto che hanno avuto un rapporto diretto con l'accusato, cosa non altrettanto vera per la Rando, per i suoi seguaci e per le loro fonti, le fonti delle loro fonti e le fonti delle fonti delle loro fonti...
C'è di più. In alcuni post sono stati riportati con un copia/incolla, in parte o integralmente, documenti RISERVATI, non di pubblico dominio. Forse la signora Rando non sa che la responsabilità per questo genere di illecito è proprio dell'amministratore o del responsabile del sito, che è OBBLIGATO a moderare il comportamento degli iscritti per evitare ogni tipo di illecito, appunto. E questo lo è, un illecito!
Ma la cosa più grave è che il forum della Rando è stato preso come fonte di informazione da diversi sprovveduti, che con le menzogne in esso pubblicate ci hanno ricavato articoli per testate giornalistiche a diffusione nazionale, senza nemmeno prendersi la briga di verificare l'affidabilità della fonte e delle notizie stesse! Non solo: le calunnie della Rando stanno girando anche grazie a e-mail private che i responsabili di alcuni noti siti web hanno inviato a importanti aziende nel tentativo di dissuadere queste ultime dallo stringere accordi commerciali con alcuni editori citati appunto nel Rando-forum.
Proseguiamo.
La paladina degli scrittori sommersi ha pubblicato quanto segue in una delle numerose pagine del sito:
Writer's Dream è un portale no profit che offre gratuitamente aiuto, sostegno e supporto agli scrittori esordienti...
Ebbene, guardate invece cosa è stato pubblicizzato in una recente newsletter, che riporto in quanto PUBBLICA, inviata agli utenti del forum:
Scrittevoli,
perdonate quest'intrusione nella vostra casella mail. Volevamo darvi un piccolo consiglio nel caso foste alla ricerca di un'agenzia letteraria:
rivolgetevi alla neonata Torre di Carta (http://torredicarta.net).
E' l'agenzia con i prezzi più bassi in assoluto, basti pensare che di norma una lettura critica costa non meno di 100€ e un editing viene più di 1000€.
Speriamo possa esservi utile.
Buona serata,
La redazione di Writer's Dream --
Grazie, L'amministrazione
E sapete chi c'è dietro a questa pseudo-agenzia? Sì, proprio lei: Linda Rando!
Non solo: questa pseudo-agenzia non ha né una sede, né un recapito telefonico, né un codice fiscale, né un numero di partita iva... non c'è bisogno di proseguire, avete già capito tutto.
Ovvio, se fosse un'azienda regolarmente iscritta, non potrebbe proporre certi servizi a prezzi così bassi (e NON GRATUITI, come invece sostiene nell'altra pagina). Ma a loro che importa? Fanno tutto in nero, alla faccia di chi lavora seriamente e paga le tasse!
Almeno lavorassero a offerta, il che potrebbe in un certo senso offrire una copertuna, ma no, HANNO ANCHE LE TARIFFE ESPOSTE! "La legge? E che cos'è? Vale per gli altri, non per noi". E' forse questo ciò di cui sono convinti Rando & Co, gli stessi personaggi che hanno classificato come truffatori gli appartenenti a una categoria che invece opera nella piena legalità, per quanto loro possano odiarla, e che di contro hanno agito e continuano ad agire nell'illegalità più evidente?
Ecco, questa è la paladina dei sommersi...!
E la Rando i suoi seguaci li ha sommersi talmente bene, che nessuno di loro è ancora riuscito a pubblicare nemmeno una cartolina!
Contenti loro...!
Semplicemente vergognoso, non servono altre parole
RispondiEliminaLeggo sul sito della 0111 edizioni: "Avvisiamo che sono stati presi provvedimenti di natura PENALE nei confronti del WD e di numerosi suoi utenti". Quindi, anche nei confronti di Linda Rando. E leggo ancora: "nonostante ci siano prove evidenti che per almeno un anno (e forse anche due) il WD ha sempre accusato 0111 di cose NON VERE, non abbiamo ricevuto né una riga di scuse, né una riga di rettifica sul forum. Non solo, ma a quanto pare la discriminazione sul WD nei nostri confronti sta proseguendo (e VOLONTARIAMENTE!)". No comment!
RispondiEliminaQuesto articolo mi trova pienamente d'accordo. Io ho bazzicato il sito della Linda Rando e sono stata trattata (come moltissimi) a pesci in faccia. Linda e i suoi compari sono degli ipocriti di merda che non sanno scrivere, che promuovono l'editoria non a pagamento e poi leccano il culo alle agenzie letterarie. Per non parlare della maleducazione e della volgaruità con cui si esprimono, va bene dire le cose in faccia, ma perchè non essere più educati? Linda Rando è un'ipocrita leccaculo, parecchio cretina e insensibile.
RispondiEliminaE allora vi dico anche questa.
RispondiEliminaDa una discussione sul WD è emerso che Servizi letterari, cioè la pseudo-agenzia letteraria che ha sostituito Torre di carta (che ha chiuso...!) riceve circa 8 inediti al giorno in valutazione e/o per l'editing.
Sapete che significa? Che proiettato nell'arco di un anno e moltiplicato per la media delle tariffe esposte sullo stesso sito, questo lavoretto produce la bellezza di circa 250.000 euro di introiti, di cui il 30% finisce nelle tasce di Linda Rando. E sono... ESENTASSE - diciamo così...-
Questi signori sono gli stessi che per anno hanno dato dei truffatori agli editori.
Il motivo? Gettare discredito e creare danno con l'unico scopo di crare profitto per se stessi. Scusate, ma questa mi risulta che si chiami ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE...
A suo tempo, appena entrato nel forum, mi sono reso conto della spregiudicatezza con cui si moderavano le discussioni. Tant'è che giudicando la signora Rando affatto seguace di François-Marie Arouet, mi sono rifiutato di iniziare qualsiasi discussione che non fosse pubblica e documentata mediante filmato (questo sì, da pubblicarsi). Completo silenzio. La sfida non è stata accettata.
RispondiEliminaUnico rammarico di tale incontro casuale è che ho contribuito ad accrescere la popolarità del sito dando retta ad evidenti speculatori, assolutamente inaffidabili in qualsiasi iniziativa abbiano intrapreso o intraprendano. Basta vedere che fine hanno fatto i 'lanci' periodici contro questo e contro quell'altro. La ridondanza che creano con più blog collegati tra di loro è, poi, veramente ridicola ed ha lo scopo di accrescere la visibilità delle inserzioni che pubblicano (e che rendono in proporzione). Se ci ricavano qualcosa d'altro pescando tra gli ingenui, tanto di guadagnato.
Ma, dio buono, qualsiasi lavoro si può fare con dignità! Perchè non ci provano?
Perché con un lavoro onesto fatto con dignità non si guadagna molto. Ma credo che, da che si sente in giro, la Rando d'ora in poi dovrà lavorare una vita per pagare i danni a coloro cui li ha causati, anche se solo limitatamente a quelli che hanno intrapreso vie ufficiali.
RispondiEliminaIntanto con l'arte della diffamazione è diventata qualcuno. Gente questa è stata l'italia della macchina del fango. Vi ricordate l'episodio Boffo? O le finte inchieste?
RispondiEliminaLa tecnica è: prima screditare, poi magari fai una correzione del tiro.
Prendiamo per esempio le liste nere redatte da linda rando (spero che paghi i danni per quello che ha fatto).
In pratica che dice? Io ti metto in lista, poi se mi scrivi e mi dimostri chissa che poi magari ti sposto dalla lista inferno a quella purgatorio.
Certo così è facile farsi strada...
Marco Ferri
Li paga, li paga! E' stata condannata, pare. La casa editrice che l'ha querelata ha detto che non appena la sentenza fosse stata depositata ufficialmente, ne avrebbe dato notizia pubblicamente.
EliminaNon saprei delle recenti derive... In origine l'intento sarebbe buono: ricordare a chi scrive che l'editoria è un posto pieno di squali, e che la regola d'oro - confermata da tanti addetti ai lavori - è che non si deve pubblicare previo pagamento o contributo, perché così 1) rischia di venir giù la serietà dell'impresa editoria e 2) gli squali vengono sfamati. Forse i modi sono un po' troppo ruvidi, ok, ma evidentemente è il gioco a monte a necessitare di una tale risoluzione.
RispondiEliminaIn fede, Marco
70 documenti su Writer's Dream dalla genesi ad oggi, su questo blog: http://editoriaedintorni.blogspot.it/
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