martedì 6 dicembre 2011

Arriva in libreria: Pietro Piro, “Uno sguardo sul dominio borghese. Un breve scritto politico”, Ed. la Zisa, Pagg. 80, euro 9,90


Partendo da riflessioni sulla società contemporanea, questo breve saggio analizza con lucidità le caratteristiche della borghesia, gruppo sociale complesso e cangiante protagonista indiscusso della storia degli ultimi secoli. Visioni, bisogni, miti, stili di vita e lati oscuri vengono esaminati con cura a partire da una prospettiva rassegnatamente borghese ma con l’auspicio di “offrire punti d’appoggio per una rivolta che viene”. Secondo Piro, infatti, è necessario frenare l’attuale deriva “borghesizzante” del mondo, colpevole di portare avanti un’azione opacizzante e pervasiva della realtà. Tuttavia, la rigenerazione passa anche e inevitabilmente per la presa di coscienza della degenerazione, quindi la rottura può essere possibile solo dall’interno e non prima d’aver osservato confini ed entità dei domini da scardinare. Scriveva Groethuysen: “Il borghese non è nulla di definitivo”.

Pietro Piro nasce a Termini Imerese nel 1978. Laureato in Filosofia all’università di Urbino, è dottorando di ricerca in “Sistema dei Partiti e Comunicazione Politica” presso l’università “Kore” di Enna e la UNED di Madrid. Svolge attività di ricerca presso il fondo filmico della Filmoteca Española di Madrid e il CIDHE (Centro di Ricerca sulla Democrazia Spagnola). Ha studiato Scienza delle Religioni a Urbino, dove si è perfezionato in “Scienze antropologiche delle Religioni”. Ha pubblicato, tra l’altro: “Le prime luci dell’alba. Materiali di Storia delle Religioni” (2009); “Le prime luci dell’alba a Oriente” (2011), “La peste emozionale, l’uomo-massa e l’orizzonte totalitario della tecnica” (2011). La sua opera poetica comprende: “I versi del poeta sono da buttare” (2000); “La bambola e il mitra. Come educai la mia lingua alla rivolta. Poesie 1995-2010” (2010); “Confino ed Esilio. Materiali Poetici 1997-2007” (2010).


sabato 3 dicembre 2011

Con il legal thriller “Esame incrociato”, dell’avvocato Michele Barbera, le Edizioni La Zisa inaugurano la collana “La linea gialla”


“Cos'è più difficile: accettare l'uccisione del proprio migliore amico o assumere la difesa del suo assassino?” Marco Billemi, giovane avvocato penalista, dovrà affrontare una lotta che non si svolgerà solo nelle aule di giustizia. Scoprirà ben presto che il processo cui partecipa come difensore lo coinvolge a livelli più profondi, sino a mettere in crisi la sua coscienza di avvocato e di uomo. L'omicidio del giudice Beppe Maisano diventa un crocevia di emozioni e di situazioni trascinanti in cui le rigide regole processuali si piegano di fronte alla ineluttabilità degli eventi ed all'impeto di forze che trascendono il singolo individuo e tentano di condizionare non solo la sentenza, ma anche l'esistenza stessa dei protagonisti. Quando il confronto tra accusa e difesa metterà a fuoco un verdetto di condanna che si preannuncia fin troppo scontato, Marco, con lucida determinatezza, affronterà ciò che un destino cinico e violento ha seminato sul suo cammino, anche a costo di perdere gli affetti e di rischiare la propria vita per salvaguardare una verità che molti preferiscono rimanga nascosta. Dalle atmosfere ovattate di un elegante studio legale sino alle aspre campagne dell'entroterra siciliano, passando per le fredde aule dei palazzi di giustizia: un legal thriller che non può che essere metafora della stessa esistenza umana, in cui la crudeltà del male può essere sconfitta solo dalla tenacia del bene.

Michele Barbera è nato a Castelvetrano (TP) nel 1969, fa l'avvocato e collabora con diversi periodici e siti web con i suoi racconti noir, gialli e horror. Nel 2009 ha pubblicato “Neri di Sicilia” e nel 2011 ha vinto il premio nazionale NeroBrand con il racconto “In punto di morte”. Sempre nel 2011, il giallo “Qualcosa di importante” è stato pubblicato in un'antologia edita da Mondadori e dedicata alle investigazioni dell'Arma dei Carabinieri.
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martedì 8 novembre 2011

Sabato 12 novembre alle 17.30 presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze presentazione del libro "Inganno Padano - La vera storia della Lega Nord"


INVITO - Sabato 12 novembre alle 17.30 presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze presentazione del libro "Inganno Padano - La vera storia della Lega Nord" (Ed. La Zisa)

Care amiche, cari amici,

abbiamo il piacere di invitarvi, sabato 12 novembre alle 17.30 presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze, alla presentazione del libro "Inganno Padano - La vera storia della Lega Nord" (Ed. La Zisa). Il libro, come si legge nella quarta di copertina, racconta "alcuni retroscena volutamente sottaciuti attraverso le testimonianze di coloro che hanno creduto, all'inizio, alle idee moralizzatrici di Umberto Bossi, per staccarsene successivamente quando dalla propaganda si è passati alla gestione del potere".

Interverranno, oltre agli autori Fabio Bonasera e Davide Romano, il nostro Capogruppo alla Camera dei Deputati, Massimo Donadi, la Consigliera regionale Idv Maria Luisa Chincarini, il giornalista de La7 David Parenzo e il giornalista di Controradio Domenico Guarino.

Al termine della presentazione, è previsto un aperi-cena presso la caffetteria della Biblioteca delle Oblate, via dell'Oriuolo 26, a Firenze.

Si prega di dare conferma della partecipazione alla Segreteria regionale (055 55 35 056 - eventi.toscana@italiadeivalori.it).

Vi aspettiamo numerosi! Passate parola!

Daniela Sgambellone

Responsabile Comunicazione Idv Toscana

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lunedì 31 ottobre 2011

Palermo 11 novembre, si presenta il romanzo di Sergio Siragusa “La mia vita incasinata” (Ed. La Zisa)


La S.V. è invitata alla presentazione del romanzo “La mia vita incasinata” di Sergio Siragusa (Ed. La Zisa) che avrà luogo venerdì 11 novembre, alle ore 18:00, presso la libreria Garibaldi in via Alessandro Paternostro 46 (angolo piazza Cattolica 1), a Palermo. Interverranno: Chiara Pane e Davide Romano. Sarà presente l’autore.

IL LIBRO: Sergio Siragusa “La mia vita incasinata”, Edizioni La Zisa, pagg. 240, euro 15,90

Cosa succede se si prova a far fuori un carabiniere ad un posto di blocco? È quanto accade a Matteo Landi, disegnatore pubblicitario di mezza età, che, ricercato per tentato omicidio, inaugura una vorticosa fuga in giro per il mondo con una nuova identità. Divenuto Joe Castiglione, consacra i propri giorni all’imprevedibilità degli eventi, coltivando quotidianamente l’espediente e lasciandosi coinvolgere in una girandola di incontri ed esperienze. Camaleontico e irruento, il novello Joe è abituato ad affrontare tutto con spirito machiavellico e un velo di cinismo. Ma i guai non sono finiti: costretto a cambiare nome una seconda volta per essersi cacciato nuovamente in un brutto affare, il protagonista – che ora veste i panni di Samuel Shamiso – giunge infine in Israele, dove sembra porre fine alle proprie peregrinazioni. Siragusa scardina il tradizionale motivo del viaggio come recupero delle proprie radici e ricerca dell’identità. Il personaggio del romanzo, infatti, allontanatosi inesorabilmente dalla sua terra d’origine, assiste alla molteplice frammentazione di sé. Marvin Landi, Joe Castiglione, Samuel Shamiso: tre vite, una sola persona.

Sergio Siragusa nasce a Palermo nel 1934. Dopo la laurea in Giurisprudenza decide di dedicarsi allo studio delle pietre preziose. Consegue il diploma di gemmologo ed esercita quest’attività tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove lavora anche come rappresentante di orologi. Da quando è in pensione si dedica a scrivere e a dipingere. “La mia vita incasinata” è il suo romanzo d’esordio.

Ufficio stampa "Edizioni La Zisa"

E-mail: stampa@lazisa.it; sito web: www.lazisa.it

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giovedì 27 ottobre 2011

Arriva in libreria il romanzo di Sergio Siragusa “La mia vita incasinata”, Edizioni La Zisa, pagg. 240, euro 15,90


Cosa succede se si prova a far fuori un carabiniere ad un posto di blocco? È quanto accade a Matteo Landi, disegnatore pubblicitario di mezza età, che, ricercato per tentato omicidio, inaugura una vorticosa fuga in giro per il mondo con una nuova identità. Divenuto Joe Castiglione, consacra i propri giorni all’imprevedibilità degli eventi, coltivando quotidianamente l’espediente e lasciandosi coinvolgere in una girandola di incontri ed esperienze. Camaleontico e irruento, il novello Joe è abituato ad affrontare tutto con spirito machiavellico e un velo di cinismo. Ma i guai non sono finiti: costretto a cambiare nome una seconda volta per essersi cacciato nuovamente in un brutto affare, il protagonista – che ora veste i panni di Samuel Shamiso – giunge infine in Israele, dove sembra porre fine alle proprie peregrinazioni. Siragusa scardina il tradizionale motivo del viaggio come recupero delle proprie radici e ricerca dell’identità. Il personaggio del romanzo, infatti, allontanatosi inesorabilmente dalla sua terra d’origine, assiste alla molteplice frammentazione di sé. Marvin Landi, Joe Castiglione, Samuel Shamiso: tre vite, una sola persona.

Sergio Siragusa nasce a Palermo nel 1934. Dopo la laurea in Giurisprudenza decide di dedicarsi allo studio delle pietre preziose. Consegue il diploma di gemmologo ed esercita quest’attività tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove lavora anche come rappresentante di orologi. Da quando è in pensione si dedica a scrivere e a dipingere. “La mia vita incasinata” è il suo romanzo d’esordio.

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lunedì 3 ottobre 2011

Arriva in libreria: Sergio Siragusa, “La mia vita incasinata”, Ed. La Zisa, pp. 240, euro 15,90


Cosa succede se si prova a far fuori un carabiniere ad un posto di blocco? È quanto accade a Matteo Landi, disegnatore pubblicitario di mezza età, che, ricercato per tentato omicidio, inaugura una vorticosa fuga in giro per il mondo con una nuova identità. Divenuto Joe Castiglione, consacra i propri giorni all’imprevedibilità degli eventi, coltivando quotidianamente l’espediente e lasciandosi coinvolgere in una girandola di incontri ed esperienze. Camaleontico e irruento, il novello Joe è abituato ad affrontare tutto con spirito machiavellico e un velo di cinismo. Ma i guai non sono finiti: costretto a cambiare nome una seconda volta per essersi cacciato nuovamente in un brutto affare, il protagonista – che ora veste i panni di Samuel Shamiso – giunge infine in Israele, dove sembra porre fine alle proprie peregrinazioni. Siragusa scardina il tradizionale motivo del viaggio come recupero delle proprie radici e ricerca dell’identità. Il personaggio del romanzo, infatti, allontanatosi inesorabilmente dalla sua terra d’origine, assiste alla molteplice frammentazione di sé. Marvin Landi, Joe Castiglione, Samuel Shamiso: tre vite, una sola persona.

Sergio Siragusa nasce a Palermo nel 1934. Dopo la laurea in Giurisprudenza decide di dedicarsi allo studio delle pietre preziose. Consegue il diploma di gemmologo ed esercita quest’attività tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove lavora anche come rappresentante di orologi. Da quando è in pensione si dedica a scrivere e a dipingere. “La mia vita incasinata” è il suo romanzo d’esordio.


Arriva in libreria, “La casa con i balconi”, Prefazione di Daniela Werth, Ed. La Zisa, pp. 176, euro 14,90


"La casa con i balconi” prima di diventare un libro è stato un desiderio. Un desiderio di riscatto sociale per la famiglia dell’autrice, maturato in un ambiente dove si poteva credere che la linea di demarcazione tra il benessere e la miseria risiedesse nel livello dell’abitazione, nella prospettiva concreta, bassa o alta, dalla quale era consentito guardare alla vita. Adesso è il libro di chi, arrivata a una certa età, si volge all’indietro, non tanto per fare un bilancio bensì per riannodare il presente al passato, per ribadire e ricordarci che le prospettive di un futuro gratificante sono imprescindibili dal grado di cultura acquisito. Un libro che fa emergere i ricordi come l’unico patrimonio che può dare la certezza dell’onestà intellettuale in cui si è svolta un’esistenza. Così nel raccontarci dell’ignoranza, tramandata di padre in figlio ma che nella sua apparente banalità diventa cardine dell’insegnamento di un popolo di rassegnati “Munnu ha statu e munnu è”, mescola continui inviti a una conoscenza “che rende liberi”, richiami al diritto all’istruzione, appelli alla denuncia dei palesi comportamenti devastatori di un popolo per il quale “ la mafia non esiste”. Giuseppina Baldanza, in questo suo ripercorrere la propria esistenza e metterla per iscritto con semplicità e notevole efficacia apre un’immaginaria trattazione con chi leggerà, e siamo certi che alla fine ci sentiremo pervasi da quella grande consapevolezza che è propria di chi ha amato insegnare non soltanto dietro una cattedra.


Giuseppina Iacono Baldanza è nata e vive ad Agrigento. Ha conseguito l’abilitazione magistrale presse l’istituto “R. Politi” della sua città. Ha iniziato la sua prima esperienza lavorativa in Baviera presso un centro elettronico come perforatrice, traduttrice ed interprete. Nel ’69 ha lasciato il posto di lavoro per dedicarsi definitivamente alla docenza nelle pluriclassi d’inserimento nella regione della Renania. Rientrata in Italia, ha continuato l’insegnamento nella scuola materna fino al suo naturale ritiro in pensione.




domenica 17 luglio 2011

In libreria: Giuseppe Cusumano, “La terza banca”, La Zisa, pp. 248, € 16,00




Un’inattesa promozione a direttore d’agenzia e l’incarico di mettere in piedi la terza banca in un paesino sperduto dell’entroterra siciliano. Da qui prendono le mosse le vicende del protagonista, il quale, nonostante le difficoltà iniziali, riesce a creare un gruppo di lavoro affiatato e ad inserirsi gradualmente nella piccola comunità, divenendone, negli anni, un punto di riferimento, quasi un’istituzione. Il poliedrico direttore, sempre irreprensibile e straordinariamente umano, conquista la fiducia della gente del paese: di ciascuno conosce segreti – non solo quelli economici –, debolezze e oscure faccende in cui resta inevitabilmente invischiato. La banca diventa, quindi, un alveare di racconti ed esperienze, un vivaio di aneddoti divertenti. Il tutto mentre si delineano i contorni di un amore intenso ma difficile… Fino a quando una lettera interromperà la quotidianità rassicurante che il protagonista si era costruito: un bivio di fronte al quale metterà in discussione sentimenti, bisogni e ambizioni personali.

Giuseppe Cusumano nasce a Contarina (Ro) nel 1968 e all’età di sette anni si trasferisce a Ragusa. Terminati gli studi, dal 1994 lavora in banca. Negli anni ha coltivato una passione radicata per la Sicilia e la letteratura, cui si dedica anche scrivendo poesie. Questo è il suo primo romanzo.

venerdì 15 luglio 2011

Presto in libreria il romanzo di Silvano Baldi, “Bisex and the city”, La Zisa, pp. 136, euro 9,90 (978-88-95709-97-0)



La vita di Manlio è una spirale fatta di amori e disamori, d’inquietudine ed entusiasmo, di giorni atrofici e slanci vitalistici. Palermo, Amsterdam e Roma costituiscono lo scenario allargato dove il protagonista si divide tra il rapporto altalenante e profondo con Sophie, quello inaspettato con Marc e l’incessante e appassionata attività teatrale, che Manlio coltiva insieme ad amici con cui nel tempo intesserà relazioni cangianti. A raccontarci tutto questo è il suo sguardo, che assorbe ogni sfumatura del reale e la restituisce in maniera disincantata, disinibita. Una narrazione che, con uno stile quasi diaristico, elimina la distanza con il lettore e lo pone di fronte a un convulso caleidoscopio di riflessioni sulla vita, grumi di emozioni ed eventi inaspettati. Sullo sfondo musica classica, tarocchi e pietre preziose…

Silvano Baldi vive a Palermo, dove lavora come assistente amministrativo all’Istituto comprensivo “Renato Guttuso”. Ha pubblicato la raccolta di poesie “Nel vico degli strami”. Con “Bisex and the city” esordisce come narratore.

martedì 12 luglio 2011

Teodoro Balma e il suo «romanzo» sui Valdesi



Il libro presentato nella Catania dove fu pastore

Di Angela Castiglione (Riforma • numero 23 • 10 giugno 2011• pagina 9 • sez. cultura)

Il l3 maggio a Catania, in una delle più belle sale della Facoltà di Lettere e Filosofia (ex Monastero dei benedettini), si è tenuto un incontro pubblico per la presentazione del libro di Teodoro Balma «Il popolo della Bibbia. Storia e martirio dei Valdesi», recentemente riedito* grazie all’impegno del pastore Italo Pons. Il convegno è stato introdotto dalla pastora di Catania Laura Testa, che si è soffermata, prendendo spunto dal «romanzo» di Balma, sull’unicità della storia valdese e di un popolo che, pur aderendo alla Riforma, non si è lasciato fagocitare da essa, ma vi ha contribuito in maniera autonoma e del tutto originale.
Il primo relatore, Antonio Di Grado (ordinario di Letteratura italiana all’Università di Catania), ha curato la prefazione del volume tracciando un profilo, essenzialmente culturale, della presenza valdese-protestante la Sicilia e a Catania, città prima aperta alle istanze più progressiste e poi impermeabile e refrattaria a qualsiasi palingenesi.
Proprio qui Alma dal 1933 al 1946 svolge la sua attività pastorale, e non solo quella. Come ha messo in evidenza Di Grado, durante gli anni trascorsi in Sicilia, il pastore venuto dalle Valli dibatte sulla necessità di un «romanzo protestante» in Italia e ne propugna la realizzazione.
Roberto Osculati – ordinario di Storia del Cristianesimo all’Università di Catania – ha poi lanciato una serie di provocazioni alle Chiese cristiane, in particolare a quelle più conservatrici, invitandole a una maggiore diffusione della conoscenza della Bibbia, a una maggiore sobrietà e aderenza al Cristianesimo delle origini, alla capacità di rinnovare le proprie forme.
L’ultimo relatore, il pastore Italo Pons, curatore del libro, ha delineato (con un preciso e costante riferimento alle fonti) la figura di Balma, personaggio ricco di contraddizioni, dalla personalità inquieta e irrequieta, dai molteplici interessi, alcuni dei quali (ricerca storica e pubblicistica) coltivati proprio negli anni catanesi, quando consegue una seconda laurea in Lettere. Senza voler entrare nel merito dei rapporti complessi e spesso travagliati di Balma con la Chiesa valdese, e concentrandoci sulla sua attività di scrittore, è certo che chi legga la sua storia dei Valdesi abbia l’impressione di trovarsi di fronte a un vero e proprio «romanzo» che narra l’epopea di un popolo e, quasi, ne crea la mitologia.
Questa iniziativa non ha voluto essere solo un omaggio a Balma, ma un modo per rimarcare l’importanza della presenza di chiese protestanti in una città, Catania, in cui il momento annuale di maggior rilievo è rappresentato dalla celebrazione di un idolo (Agata) da parte di masse più o meno ignare e da parte di uno strano intruglio di gerarchie cattolico-romane, cosche mafiose e forze politiche.
La trasformazione culturale di questa città non può che passare da una reale conversione di fede. Cultura e fede protestante camminano assieme e, senza la seconda, la prima resta relegata a piccoli gruppi «illuminati».

* Teodoro Balma, «Il popolo della Bibbia. Storia e martirio dei Valdesi», a cura di Italo Pons, prefazione di Antonio Di Grado, con una nota di Maurizio Rizza, Edizioni La Zisa, Palermo 2010, pp. 256, euro 16

lunedì 4 luglio 2011

“Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Lega Nord…” di Chiara Pane



“Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Lega Nord, e che nessuno vi ha mai racconto, adesso ve lo svelano, con un libro, due giornalisti siciliani” di Chiara Pane

Recensione del volume di Fabio Bonasera e Davide Romano, “Inganno padano. La vera storia della Lega Nord”, Edizioni La Zisa, pp. 176, euro 14,90, 2° ristampa

Negli ultimi anni la Lega Nord ha registrato una considerevole crescita dei consensi, spopolando nelle varie tornate elettorali e arrivando persino a essere il primo partito in regioni come il Veneto, dove il 35 per cento dei votanti ha scelto il verde Sole delle Alpi, che, al momento, pare non temere eclissi. La vetrina del partito fondato dal Senatùr è variopinta: tutti ne conoscono i protagonisti quasi mai moderati, gli slogan chiassosi, le idee portanti e la simbologia eccessiva, che campeggiano su giornali, tv e siti internet. Ma quali sono le sue zone d’ombra? Quali le dinamiche non proprio cristalline, i paradossi torbidi, i retroscena talvolta inquietanti di chi da anni è ormai saldamente strutturato alla guida del paese? Da questi interrogativi nasce Inganno padano. La vera storia della Lega Nord, di Fabio Bonasera e Davide Romano (La Zisa, 176 pagine, 14,90 euro). Secondo la tesi degli autori, entrambi giornalisti, non si tratta sic et simpliciter dell’ennesimo esempio di politica italiana che non brilla per coerenza, virtù e integrità morale. Nel caso della Lega Nord la questione è più complessa, e merita pertanto di essere sviscerata e analizzata a fondo.
Partendo dalla preziosa prefazione di Furio Colombo – che centra immediatamente uno dei grandi e attuali paradossi italiani, “Un partito secessionista al governo è un fatto unico” – il libro si serve di documenti e interviste per ricostruire la storia del Caroccio, dagli inizi fino ai giorni nostri. Illuminanti le testimonianze di chi nella Lega ha militato per anni, riconoscendosi negli ideali e nei programmi sbandierati dal primo Bossi, per poi restare inevitabilmente deluso dalle contraddizioni e dal tradimento sistematico di tutti quei valori di cui all’inizio il partito si fregiava. Le parole di Gianfranco Biolzi, Fabrizio Comencini ed Ettore Beggiato – tutti “delusi” ex leghisti, cacciati o allontanatisi volontariamente – svelano molti aspetti del grande inganno, alla base del quale c’è lo strano status del partito, e cioè quello di essere al contempo Lega di lotta e Lega di governo, Lega che urla “Roma ladrona” e che allo stesso tempo siede gli scranni del Parlamento, percependo per questo più che lauti stipendi e godendo di tutti i privilegi che derivano dalla diretta gestione del potere. Quella Lega il cui leader, Umberto Bossi, offende più volte pubblicamente il tricolore – e per questo viene condannato per reato di vilipendio alla bandiera italiana –, ideologizza i propri programmi nel fantomatico tormentone della secessione e malgrado ciò dal ’94 giura fedeltà alla Costituzione e alla Repubblica italiana, che, vale la pena di ricordarlo, è una e indivisibile.
A ogni pagina si scopre un passo della danza trasformista della Lega, che con toni eclatanti, propri del suo stile, attraversa obliquamente lo scenario politico, afferma di tutto e dopo un secondo fa l’esatto contrario, lancia accuse violente agli stessi personaggi politici con cui stringe coalizioni necessarie. Come nel caso del controverso rapporto con Berlusconi, prima alleato durante il primo governo nel ’94, in seguito vittima del celebre ribaltone – cui seguono le accuse di collusione con la mafia dalle pagine del quotidiano La Padania, – e infine nuovamente alleato, non certo per affinità ideologiche e di programmi, quanto per la solita, imperante logica del do ut des: Bossi assicura l’appoggio del suo partito e Berlusconi ripiana i debiti di una Lega, è il caso di dirlo, al verde, che vede minacciata la sopravvivenza dei propri media (giornali, tv, radio e affini) e non può permettersi l’acquisto di alcuni prestigiosi palazzi da utilizzare come sedi di partito. Il tempo per restituirsi i favori, poi, c’è sempre: nel 1998 la Lega vota compatta contro l’autorizzazione a procedere nei confronti di Cesare Previti – tradendo così anni di politica giustizialista – e in seguito Forza Italia ricambia votando contro l’autorizzazione a procedere per il Senatùr, cui viene contestato il reato di istigazione a delinquere per affermazioni contro An durante un comizio. Le dinamiche permangono uguali tuttora, in nome di un potere che, bene o male, permette di accontentare tutti: e così se Bossi fa la voce grossa, il Cavaliere apporta qualche modifica ai programmi per non urtarlo troppo e assicurarsi così il sostegno soprattutto in fatto di temi legati alla giustizia, e i leghisti dal canto loro, sebbene dalle valli padane annuncino battaglie a periodi alterni, una volta giunti a Roma accettano parecchi compromessi per portare a casa il tanto declamato federalismo.
Nell’accurata ricostruzione dei due autori siciliani, quindi, il partito delle Camicie Verdi ha assunto tutte le brutture e i vizi che contestava alla Prima Repubblica. In fatto di nepotismo, ad esempio, i leghisti non sono secondi a nessuno, sebbene inizialmente si proclamassero rivoluzionari (non va dimenticato che Bossi viene politicamente svezzato dal Partito di unità proletaria per il comunismo, mentre Maroni esordisce da “compagno” nelle file di Democrazia Proletaria) rispetto a certe logiche. Dunque, eccolo lì, il Trota, bocciato all’esame di maturità per ben tre volte: il curioso caso di un genio incompreso da tutti tranne che da papà Umberto. Il quale, invece di procurare al figlio dei libri semplici, “ad usum Troti” insomma, fa ricorso al Tar e lancia una campagna di demonizzazione contro gli insegnanti del Sud, colpevoli di martoriare gli studenti del Nord, dimenticando per un attimo di essere sposato con Manuela Marrone, maestra di origini siciliane. Il talento (ben nascosto) di Renzo Bossi viene infine premiato, e il Trota a 21 anni e 6 mesi diventa il più giovane consigliere regionale mai eletto in Lombardia: un incarico prestigioso e ben remunerato, degno del curriculum dell’ultimo arrivato a bordo del Carroccio. Ma anche il resto della dinastia Bossi si è istituzionalizzata: Franco e Riccardo Bossi, fratello e figlio primogenito del Senatùr, sono portaborse rispettivamente degli europarlamentari leghisti Matteo Salvini e Francesco Speroni, con uno stipendio che si aggira attorno ai dodicimila euro. Infine, per citare un ulteriore caso di clientelismo leghista, già certificato da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo ne La Casta, e approfondito da Bonasera e Romano, va segnalato lo scambio di coppia – professionale, s’intende – operato nel 2001 da Maurizio Balocchi e Edouard Ballaman, all’epoca rispettivamente sottosegretario agli Interni e questore della Camera. I due, infatti, ordiscono un giochetto familiare semplice: il primo, Balocchi, coopta come collaboratrice Tiziana Vivian, ai tempi moglie di Ballaman, mentre quest’ultimo dopo pochi giorni assume a Montecitorio Laura Pace, compagna di Balocchi. Mogli e buoi…
L’impalcatura dell’inganno padano, come si evince dal volume, è complessa e ben costruita, frutto di un paziente e lungo lavoro da parte di tutti i membri. Gli intenti moralizzatori dei bossiani che additavano gli sprechi di “Roma ladrona” e accusavano gli altri di usare impropriamente il denaro pubblico per assecondare interessi, privilegi e vezzi propri, crollano impietosamente di fronte a quanto documentato nelle pagine del libro, dove vengono sciorinati esempi di “Quello che un leghista coerente non dovrebbe fare”. Così apprendiamo che è buona abitudine da parte di parecchi neosindaci della Lega (ne sono un esempio quelli di San Donà di Piave, Asolo, Bussolengo e Cornuda) aumentarsi o addirittura raddoppiarsi lo stipendio non appena s’insedia la propria giunta. Per non parlare della passione per il vetro di Murano coltivata da Francesca Zaccariotto, presidente della provincia di Venezia e sindaco di San Donà di Piave, passione che la spinge a spendere 27mila euro versati dai contribuenti per due lampadari da piazzare nelle sue due sedi di lavoro. E anche quando i propositi sono buoni, i risultati hanno risvolti grotteschi: il già citato Ballaman, presidente del consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, nell’aprile 2010 adotta l’oculata decisione di rinunciare all’auto blu e all’autista, facendo risparmiare, all’apparenza, un po’ di denaro pubblico. Tuttavia, la Regione non solo gli elargisce 1.740 euro al mese per il noleggio di un’auto privata, ma riserva un rimborso di 3.210 euro mensili a tutti i consiglieri provinciali privi di autista. Peccato, le premesse per dare un buon esempio c’erano tutte. Ma, come sostengono i due autori, “La verità è che i tagli, alla Lega Nord, piacciono quando non riguardano il proprio portafogli”, e difatti, in barba alla crisi economica in cui versa il nostro Paese, Bossi e i suoi appoggiano la creazione di un quarto ministero per il federalismo – oltre a quello delle Riforme per il federalismo di Bossi, della Semplificazione normativa di Calderoli e degli Affari regionali di Fitto –, da affidare ad Aldo Brancher, che il 18 giugno 2010 diventa ministro per l’Attuazione del federalismo. Due giorni dopo, il 20 giugno, il Senatùr dal palco del raduno di Pontida precisa: “C’è un solo ministro per il federalismo e sono io”. Evidentemente, quello dei leghisti è solo un modo per combattere attivamente la disoccupazione.
E a proposito di federalismo, ancora una volta accorta e caustica è la critica degli autori, i quali, oltre ad analizzare la retorica che ruota intorno al più ambito obbiettivo dei leghisti protetti dall’ala del Cavaliere, analizzano i motivi per cui negli ultimi dieci anni, sette dei quali al governo, non si sia arrivati ad attuare quello che un tempo veniva chiamato devolution. Emerge dall’inchiesta che si tratta di un meccanismo estremamente complesso e delicato da far funzionare, peraltro con venti Regioni all’appello e, soprattutto, con una copertura finanziaria assolutamente inadeguata. E anche se Bossi tutto questo lo sa benissimo, il suo atteggiamento pubblico è quello di far credere che le colpe e le inefficienze sono sempre altrui: tale stasi perpetua la legittimazione del ruolo della Lega in seno alla politica italiana e permette al Senatùr di avere sempre l’ultima parola su tutto. Con buona pace degli elettori fedeli e federalisti.
Molti altri sono i temi trattati nel volume, che registra una seconda ristampa dopo appena una settimana dalla pubblicazione. La fenomenologia leghista riserva lati oscuri e scheletri nell’armadio volutamente taciuti in nome di una discontinua moderazione che si confà a un partito al governo. Nulla sfugge ai due navigati giornalisti: la pericolosa persecuzione dell’alterità – l’infestante slogan “tolleranza zero” ne è la quintessenza – che si declina nella xenofobia, nell’omofobia, nell’antimeridionalismo e nella lotta all’immigrazione, con la conseguente e non troppo velata convinzione che la “razza padana” sia la migliore; l’allarmante vicinanza di alcuni esponenti leghisti con il movimento lefebvriano che, com’è noto, è risoluto negazionista della Shoa; la simpatia di soggetti come Mario Borghezio nei confronti di vari gruppi dell’estrema destra extraparlamentare europea in odor di fascismi; l’imbarazzante pochezza politica di certuni, come Roberto Calderoli – l’uomo dal guardaroba irrispettoso che afferma “Sì ai campanili, no ai minareti” –, che il 15 marzo 2006 su Canale 5 senza mezzi termini definisce una “porcata” la legge elettorale da lui stesso firmata; le innumerevoli uscite infelici di Bossi e dei suoi accoliti durante le carnascialesche manifestazioni leghiste, in cui tanti, troppi di questi individui appaiono come la caricatura d’un cancro politico. Eppure ci governano e intascano i nostri soldi: il bel Paese è anche questo. Per ciò è importante leggere Inganno padano, un prezioso e dettagliato documento molto più che dietrologo sulla Lega Nord, che ne svela aspetti ignoti e ne ribadisce e approfondisce altri noti, frutto di un accurato studio da parte di Bonasera e Romano, che dalle pagine del volume sembrano sussurrare ai loro lettori “Poi non dite che non ve l’avevamo detto”.

venerdì 1 luglio 2011

Arriva in libreria: Michele Barbera, “Esame incrociato”, Edizioni La Zisa, pagg. 464, € 19,50 (Collana: La linea gialla 1)




Cos’è più difficile: accettare l’uccisione del proprio migliore amico o assumere la difesa del suo assassino? Marco Billemi, giovane avvocato penalista, dovrà affrontare una lotta che non si svolgerà solo nelle aule di giustizia. Scoprirà ben presto che il processo cui partecipa come difensore lo coinvolge a livelli più profondi, sino a mettere in crisi la sua coscienza di avvocato e di uomo. L’omicidio del giudice Beppe Maisano diventa un crocevia di emozioni e di situazioni trascinanti in cui le rigide regole processuali si piegano di fronte alla ineluttabilità degli eventi ed all’impeto di forze che trascendono il singolo individuo e tentano di condizionare non solo la sentenza, ma anche l’esistenza stessa dei protagonisti. Quando il confronto tra accusa e difesa metterà a fuoco un verdetto di condanna che si preannuncia fin troppo scontato, Marco, con lucida determinatezza, affronterà ciò che un destino cinico e violento ha seminato sul suo cammino, anche a costo di perdere gli affetti e di rischiare la propria vita per salvaguardare una verità che molti preferiscono rimanga nascosta. Dalle atmosfere ovattate di un elegante studio legale sino alle aspre campagne dell’entroterra siciliano, passando per le fredde aule dei palazzi di giustizia: un legal thriller che non può che essere metafora della stessa esistenza umana, in cui la crudeltà del male può essere sconfitta solo dalla tenacia del bene.

Michele Barbera è nato a Castelvetrano (TP) nel 1969, fa l'avvocato e collabora con diversi periodici e siti web con i suoi racconti noir, gialli e horror. Nel 2009 ha pubblicato “Neri di Sicilia” e nel 2011 ha vinto il premio nazionale NeroBrand con il racconto In punto di morte. Sempre nel 2011, il giallo “Qualcosa di importante” è stato pubblicato in un’antologia edita da Mondadori e dedicata alle investigazioni dell’Arma dei Carabinieri.

mercoledì 22 giugno 2011

Palermo 24 giugno, Si presenta il poliziesco di Rosario U. Andreanò “Coraggio di coscienza” (Ed. La Zisa)




Palermo, 23 giugno 2011 - Venerdì 24 giugno 2011, alle ore 16,30, presso la Sala delle Carrozze di Villa Niscemi di piazza Niscemi 1, a Palermo, si presenta il romanzo di Rosario U. Andreanò “Coraggio di coscienza” (Ed. La Zisa). Intervengono: Ivan D’Anna; Sabina Perrone e Davide Romano. E’ stato invitato il Questore della Città di Palermo, il dott. Nicola Zito. Sarà presente l’autore.

Il libro: Rosario U. Andreanò, “Coraggio di coscienza”, Ed. La Zisa, pagg. 208, euro 16 (ISBN: 978-88-95709-91-8)

L’ispettore Umberto Andrani muore in circostanze misteriose precipitando con la propria auto dal viadotto di una strada provinciale vicino Palermo. Il vicecommissario Fornari intuisce che la sua morte non è da ascrivere ad un banale incidente, probabilmente è legata a misteriosi motivi che fanno capo all’ultima indagine seguita dal collega.
Gli eventi si succedono con un ritmo incalzante coinvolgendo anche altri settori della Polizia. L’inchiesta comincia a svelare i suoi veri contorni, abbandonando la provincia palermitana, verso circostanze che comprometteranno, in breve tempo, la sicurezza nazionale.
Coraggio di coscienza è un appassionante romanzo poliziesco caratterizzato da un mosaico narrativo verosimile che seduce il lettore fornendogli, in ciascun capitolo e in maniera dettagliata, gli indizi necessari a renderlo protagonista dell’investigazione. Andreanò ci regala un’opera prima nella quale, con abilità e misura, riesce a miscelare elementi che si confondono e ci preoccupano per accertare una verità ostacolata e deviata, per proteggere ciò che, forse, potrebbe realmente accadere.

Rosario U. Andreanò nasce a Milano nel 1966. Vive a Palermo. Lavora come impiegato regionale, è sposato con la ballerina e coreografa Candida Amato, è padre di due figlie. Sin da ragazzo coltiva la passione per la scrittura che, negli anni seguenti, coniuga con l’interesse per il teatro e la musica classica, per la storia dell’arte e l’archeologia. Dopo avere scritto piccoli racconti inediti, destinati a una ristretta cerchia d’amici, nel 2010 porta finalmente a compimento la stesura del suo primo thriller poliziesco Coraggio di coscienza.


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mercoledì 15 giugno 2011

Palermo 17 giugno, Presentazione del volume di Maria Bellipanni Lima, “Tre luoghi, tre storie”, Ed. La Zisa


Verrà presentato venerdì 17 giugno 2011, alle ore 16, presso la Sala Rossa dell’Assemblea Regionale Siciliana, in piazza del Parlamento 1, a Palermo, il volume di racconti di Maria Bellipanni Lima, “Tre luoghi, tre storie” (Ed. La Zisa). Interverranno: on. Francesco Cascio (Presidente dell’ARS), on. Salvatore Iacolino (Parlamentare europeo), Marina Finettino (editor), Davide Romano (giornalista). Sarà presente l’autrice.

Il Libro: Maria Bellipanni Lima, “Tre luoghi, tre storie”, racconti, Ed. La Zisa, pp. 144, euro 9,90

Le vite della piccola Maria Concetta, del tenace Filippo e dell’appassionato Beppe scorrono sullo sfondo di tre diverse località siciliane: Ustica, Cefalù e Lampedusa. Nella piccola isola c’è Maria Concetta, una bambina piena di entusiasmo nonostante il suo papà non sia mai tornato dalla guerra. Vive con la madre e i due fratelli, ma la sua curiosità va oltre il mare, avvicinandosi col cuore ai problemi che in una piccola comunità sconosceva. Ad aprirle gli occhi è padre Antonio, che le indica la strada per diventare padrona delle idee che il fascismo voleva opprimere. A Cefalù vive invece Filippo che alla morte dei genitori viene accolto in seminario. Il giovane si innamora di Domenica, con cui mette su famiglia: è un matrimonio dai sentimenti veri, coronato dalla nascita di quattro figli. La vita dà tanto a Filippo, ma gli toglie la salute. E lo fa quando la moglie dà alla luce il loro ultimo figlio, che somiglia come una goccia d’acqua a lui. Nel bambino che cresce, tutti rivedono quel ragazzo pieno di valori che era il padre. Diventato adulto, il figlio minore di Filippo va in America, dalla quale torna carico di esperienze. È Lampedusa, invece, ad accogliere Beppe, che nell’isola per una battuta di pesca, si ritrova per caso a svolgere l’attività per la quale ha studiato tutta la vita, quella di medico.

Maria Bellipanni Lima è nata a Palermo nel 1954. Scopre la passione per la scrittura già in terza elementare, quando vince un concorso nazionale. Dopo la maturità classica si laurea in Scienze biologiche e lavora nel mondo della formazione. È alla sua prima pubblicazione.

martedì 7 giugno 2011

Gli orchi tra noi



di AUGUSTO CAVADI (La Repubblica, 05/06/2011)

CHI sono i pedofili? Che vita conducono? Quali giustificazioni adducono quando ven¬gono scoperti, arrestati e processati? Sono catalogabili in un'unica tipologia o ciascuno di loro ha volto, storia, orientamenti sessuali differenti? Massimiliano Frassi - che è presi¬dente dell'associazione "Prometeo" dedicata proprio all'infanzia violata - in questo suo Il libro nero della pedofilia prova a fornire un'alfabetizzazione elementare sul tema: per offrire dati statistici, ipotesi interpretative, prospettive di intervento. Ma anche per sfatare pregiudizi («secondo la Cassazione, la pedofilia di per sé non esclude né attenua capacità di intendere e di volere, quindi non è da considerarsi una malattia mentale») e per smontare coperture istituzionali (in cui la chiesa cattolica si è dimostrata molto abile, ma non in esclusiva: vengono riportate testimonianze riguardanti i Testimoni di Geova, gli Amish nonché varie sette più o meno "sataniche", la cui omertà a proposito di abusi rituali è scontata).
Leggere libri come questo non è piacevole. Vengono evocati casi di un'efferatezza che supera le capacità d'immaginazione di un lettore medio. Se non si ha il gusto dell'orrido, l'unica motivazione adeguata è voler impegnarsi - come suggerisce nella intensa prefazione il magistrato palermitano Alessia Sinatra - a lavorare su una tragedia dalla «dimensione culturale, sociale e politica».

Massimiliano Frassi, “Il libro nero della pedofilia”, Prefazione di Alessia Sinatra, pp. 144, euro 12,00

mercoledì 1 giugno 2011

OSSERVATORIO A SUD SULLA LEGA NORD



di GIULIO GIALLOMBARDO (La Repubblica, 08 maggio 2011)

PARTITO di lotta e, nello stesso tempo, di governo. Grazie a quest' ambiguità di fondo, la Lega Nord ha costruito la sua fortuna politica, non senza una buona dose di furbizia e populismo. Ma ci sono altri aspetti che stanno alla base del potere del partito politico fondato da Umberto Bossi nel 1989: zone d' ombra su cui riflettono Fabio Bonasera e Davide Romano, nel libro Inganno padano. La vera storia della Lega Nord ", un' inchiesta che svela le trame nascoste che avrebbero dato vita al Carroccio, facendone poi un partito consolidato nelle istituzioni. Già nella premessa gli evidenziano la natura anticostituzionale che sta all' origine del partito leghista. Il primo articolo dello statuto lo dice chiaro e tondo: «Il Movimento politico denominato Lega Nord ha per finalità il conseguimento dell' indipendenza della Padania e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica federale indipendente e sovrana». Queste basi sarebbero già sufficienti a mettere fuori legge le "camice verdi": qualunque movimento politico miri alla creazione di uno Stato autonomo all' interno della Repubblica italiana, dovrebbe essere perseguito penalmente. Il libro, che vanta la prefazione di Furio Colombo, ricostruisce tutta la storia leghista, dalle origini militanti di movimento di lotta alla sua consacrazione di partito di governo, raccogliendo le testimonianze scomode di chi, deluso, ha lasciato il Carroccio dopo la sua metamorfosi istituzionale.

martedì 31 maggio 2011

Palermo 3 giugno, “Un miscelino per Rosa” (Ed. La Zisa) al circolo Malaussène




Palermo, 31 maggio 2011 - Prosegue l'appuntamento con gli scrittori palermitani pubblicati dalla casa editrice La Zisa al Circolo Malaussène di Palermo (Piazzetta Resuttano, 4). Venerdì 3 giugno, a partire dalle 17.30, il Malaussène ospiterà la presentazione del libro di Sergio Infuso “Un Miscelino per Rosa. Storia di amore e di passioni”.
Con uno stile fresco e vibrante, Sergio Infuso ricostruisce un'appassionata vicenda personale che si sposa con la storia di una città in quello straordinario momento di rinascita che fu la Primavera siciliana. Un affresco insieme emozionante e ricco di spunti, soprattutto nel momento storico che stiamo vivendo.
Alla presentazione, moderata dalla giornalista Alessia Franco, parteciperanno l'onorevole Rita Borsellino e il professore Damiano Calabrese, che leggerà alcuni brano del libro. L'evento sarà preceduto dalla proiezione del video omonimo, di Gianni Basile e Marcello Fiorani.

martedì 24 maggio 2011

27-28 maggio, Si presenta in Trentino “Inganno padano. La vera storia della Lega Nord” (La Zisa)



Quattro iniziative in due giorni. Si presenta il 27 e il 28 maggio anche in Trentino il volume “Inganno padano. La vera storia della Lega Nord” (La Zisa) dei giornalisti siciliani Fabio Bonasera e Davide Romano. Il primo appuntamento è, quindi, venerdì 27, alle ore 17.30, presso la Sala Rosa del Palazzo della regione a Trento; secondo appuntamento alle ore 21.00 presso l’auditorium comunale di Taio, sempre in provincia di Trento. Sabato 28 si comincia alle ore 16.30 al gazebo in via Malfatti, angolo via Scuole (in caso di pioggia Bar Zaffiro c.so Bettini 74) a Rovereto; ultimo appuntamento alle ore 20.30 presso cortile interno della Rocca di Riva, palazzo comunale di Riva del Garda, in caso di pioggia nelle sale interne del palazzo.


Il libro: "Inganno Padano. La vera storia della Lega Nord" di Fabio Bonasera e Davide Romano, Prefazione di Furio Colombo, Edizioni La Zisa, pagg. 176, euro 14,90

Da oltre vent’anni la Lega Nord fa parte stabilmente del panorama politico italiano. Tutti ne conoscono i principali leader, i programmi, le parole d’ordine, la balzana simbologia. Sono pressoché ignoti, invece, taluni aspetti poco virtuosi che la pongono sullo stesso piano delle peggiori consorterie politiche della cosiddetta Prima Repubblica. Questo libro racconta alcuni retroscena volutamente sottaciuti attraverso le testimonianze di coloro che hanno creduto, all’inizio, alle idee moralizzatrici di Umberto Bossi, per staccarsene successivamente quando dalla propaganda si è passati alla gestione del potere. Diventano altresì chiare le ragioni di fondo che stanno alla base del patto d’acciaio che unisce la Lega al partito-azienda di Silvio Berlusconi.

Fabio Bonasera (Messina, 1971), giornalista. Gli esordi professionali nella sua città natale, al Corriere del Mezzogiorno, dopo qualche breve esperienza in alcuni periodici locali. Successivamente, il trasferimento in Veneto, al Corriere di Rovigo, prima di approdare alla corte de Il Gazzettino, dove rimane per diverso tempo, occupandosi prevalentemente di cronaca bianca e politica. Attualmente, è direttore responsabile del mensile di Patti (Me) In Cammino.

Davide Romano (Palermo, 1971), giornalista. Ha lavorato per diversi anni nell’ambito della comunicazione politica. Ha scritto e scrive per numerose testate (tra le quali: L'Ora, Il Giornale di Sicilia, Il Mediterraneo, Centonove, La Repubblica, Antimafia2000, Jesus, La Rinascita della Sinistra, Avvenimenti, Narcomafie, L’Inchiesta Sicilia, e Riforma).ed è stato anche fondatore e direttore responsabile del bimestrale di economia, politica e cultura Nuovo Mezzogiorno e del mensile della Funzione Pubblica Cgil Sicilia Forum 98. Ha pubblicato, tra l’altro: Nella città opulenta. Microstorie di vita quotidiana (2003, 2004), Piccola guida ai monasteri e ai conventi di Sicilia (2005), Il santo mendicante. Vita di Giuseppe Benedetto Labre (2005), Dicono di noi. Il Belpaese nella stampa estera (2005); La pagliuzza e la trave. Indagine sul cattolicesimo contemporaneo (2007). Ha curato il saggio inedito del dirigente comunista Girolamo Li Causi, Terra di frontiera. Una stagione politica in Sicilia 1944-60 (2009).


Info: Dott.ssa Elena Baiguera Beltrami – Uff. Stampa Idv del Trentino - beltramie@consiglio.provincia.tn.it - idv.pat@gmail.com; Tel. 0461 227333 - Fax.0461 227331

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lunedì 23 maggio 2011

Tv, Domani a Matrix Massimiliano Frassi autore del saggio “Il libro nero della pedofilia” (La Zisa)



Roma, 23 maggio 2011 – Domani sera Massimiliano Frassi, autore del volume “Il libro nero della pedofilia”, pubblicato dalla casa editrice La Zisa, sarà ospite di “Matrix”, in onda su Canale 5, la trasmissione di approfondimento giornalistico condotta da Alessio Vinci.
Negli ultimi anni la pedofilia è diventata uno dei fenomeni raccapriccianti che più ha occupato le prime pagine dei mezzi di comunicazione. Si tratta certamente di una forma di criminalità non nuova nella storia dell’umanità, ma che in conseguenza dei più moderni e sofisticati ritrovamenti tecnologici (internet, soprattutto) ha facilitato e reso più visibili i contatti tra questi mostri, che si annidano dappertutto e spesso in luoghi ritenuti i più sicuri (scuole, parrocchie, gli stessi nuclei famigliari), e la conseguente diffusione di materiale pedopornografico giunto ormai a livelli di inaudita barbarie. Il libro-denuncia di Massimiliano Frassi racconta, senza inutili ipocrisie e infingimenti, tutto ciò che si muove dentro e attorno a questo mondo disumano, non escluse le potenti coperture di cui gode a livello internazionale, in aggiunta alle tante omertà di cui si circonda, tali da renderlo, ancora e purtroppo, un morbo di difficile estirpazione.
Massimiliano Frassi, giornalista e scrittore, è da anni impegnato in attività sociali di scottante attualità. Le sue denunce, spesso scomode e per questo mal tollerate dai corifei del potere, hanno, al contrario, raccolto il consenso di migliaia di cittadini. Autore di numerose pubblicazioni di successo sull’argomento e del blog più consultato tra quelli dedicati all’infanzia violata, è presidente della Associazione Prometeo Onlus. Negli ultimi anni ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti sia in Italia che all’estero.
Le Edizioni La Zisa aderiscono ad “Addiopizzo” e a “Libera” di don Ciotti e tutti i volumi pubblicati sono certificati “pizzo free”.

http://www.matrix.mediaset.it/

mercoledì 18 maggio 2011

Palermo 20 maggio, Si presentano tre volumi editi da La Zisa






È “Stracchiolitudine”, di Anna Mauro, il secondo appuntamento della rassegna organizzata dalla casa editrice La Zisa, insieme al circolo Malaussène, per festeggiare alcuni degli scrittori più apprezzati da pubblico e critica.
L'appuntamento è venerdì 20 maggio alle 17.30 al circolo Malaussène (piazzetta Resuttano, 4), a Palermo. Va in scena la scoppiettante comicità della signora Franca, “stracchiola” doc, ma anche e soprattutto esempio di raro acume e di saggezza popolare, di verità senza mezzi termini e insieme di una sconfinata tenerezza. Un testo che potrebbe definirsi bilingue, palermitano autentico e pseudo italiano, che scandisce il racconto di una vita e insieme un curioso rapporto, talvolta epistolare, tra madre e figlia. Modera la giornalista Alessia Franco. Sarà presente l'autrice.

Alle 17, invece, presso la Chiesa dei Santi Elena e Costantino, in piazza Vittoria 22-23, a Palermo, si presenta il romanzo di Mariano Lanza “Il tesoro di Re Ruggero”, prefazione di Pasquale Hamel (Ed. la Zisa).
Il romanzo di Mariano Lanza si inserisce nel recente rinnovato interesse per la storia del normanno Regno di Sicilia, della sua leggendaria edificazione, dei traguardi notevoli raggiunti specialmente sotto lo scettro di Ruggero II, e del suo drammatico e repentino tracollo di fronte all’avanzare delle truppe germaniche di Enrico di Hohenstaufen. Proprio a questa ultima fase si collega, tra fantasia e realtà storica, il lavoro in questione. L’Autore, con le dovute licenze consentite ad un’opera di invenzione che tratti eventi realmente accaduti, offre una sua personalissima interpretazione della fine di quella che resta, nell’età medievale, una delle più riuscite e moderne esperienze di governo, sulla quale gli storici, anche per la mancanza di fonti certe, sono ancora lontani dal proporre chiavi di lettura più che soddisfacenti. Il lavoro di Mariano Lanza, dunque, può essere letto come un romanzo e, per la sua accurata ricostruzione degli ambienti, dei fatti e degli uomini, come un saggio di storia. Godibile nell’un caso e nell’altro, al pari della migliore produzione letteraria di Luigi Natoli, il grande Maestro del romanzo storico siciliano. Mariano Lanza (Marsala, 1961), docente di ruolo di Lingua e Civiltà Inglese nelle scuole superiori, ha pubblicato: “Pagine di vita palermitana” (Palermo, 2000) e “La baronia di Solanto” (Palermo, 2011).


Infine, sempre alle 17, nei locali del Fronte nazionale siciliano-Fns, in via Brunetto Latini 26, Davide Romano, autore, insieme a Fabio Bonasera, del volume “Inganno padano. La vera storia della Lega Nord” (ed. la Zisa), presenta ai dirigenti e ai militanti del movimento politico il suo volume.
Da oltre vent’anni la Lega Nord fa parte stabilmente del panorama politico italiano. Tutti ne conoscono i principali leader, i programmi, le parole d’ordine, la balzana simbologia. Sono pressoché ignoti, invece, taluni aspetti poco virtuosi che la pongono sullo stesso piano delle peggiori consorterie politiche della cosiddetta Prima Repubblica. Questo libro racconta alcuni retroscena volutamente sottaciuti attraverso le testimonianze di coloro che hanno creduto, all’inizio, alle idee moralizzatrici di Umberto Bossi, per staccarsene successivamente quando dalla propaganda si è passati alla gestione del potere. Diventano altresì chiare le ragioni di fondo che stanno alla base del patto d’acciaio che unisce la Lega al partito-azienda di Silvio Berlusconi.

Palermo 19 maggio, Si presenta il romanzo di Rosa Maria Ponte “Nel cuore della notte”, Ed. La Zisa






Palermo 18 maggio 2011 – Verrà presentato giovedì 19 maggio, alle ore 17, presso il Palazzo Asmundo, in via Pietro Novelli 3 (di fronte la Cattedrale), a Palermo, il romanzo di Rosa Maria Ponte “Nel cuore della notte”, edito da La Zisa.
Introdurrà il prof. Tommaso Romano. Interverranno: il prof. Antonio Martorana; il prefetto Giancarlo Romagnoli; e il prof. Fabio Russo dell’Università di Trieste.
Leggerà brani del volume l’attore Ernesto Maria Ponte, accompagnato da Roberto Sansone di Campobianco alla chitarra e Romana Musso al flauto. Seguirà cocktail.

lunedì 2 maggio 2011

Scrittori palermitani, Al Malaussène un ciclo di incontri



Avevano un sogno nel cassetto e questo è diventato un libro di successo, apprezzato anche fuori dalla Sicilia. La casa editrice La Zisa di Palermo dedica ad alcuni dei suoi più apprezzati scrittori un ciclo di incontri incentrati sulle loro opere. Dalla politica alla vita dentro e fuori la città, fino alla scoppiettante comicità e al modus vivendi di una palermitana decisamente particolare.

Gli incontri avranno luogo al circolo Malaussène di Palermo, in piazzetta di Resuttano, 4, a partire dalle 17.30.

Venerdì 6 maggio aprirà il ciclo Ciao, Turin!, di Dora Angela Ruvolo, un intenso e acuto affresco recitato a più voci, a cavallo tra una Palermo solare e un po' hippy e una Torino che diventa luogo dell'anima.

Venerdì 20 maggio sarà la volta della comicità acuta e scoppiettante di Stracchiolitudine, di Anna Mauro, che con acume, ironia e vis polemica dà vita alla signora Franca, stracchiola doc e vera e propria rivelazione.

Il 3 giugno, Sergio Infuso presenterà Un miscelino per Rosa, toccante diario di una Palermo in cui pubblico e privato si fondono in una commovente melodia. Una storia d'amore nel senso più onnicomprensivo del termine, che si innesta in una città piena di fermenti, come la nostra città non troppi anni fa.

Chiude la rassegna, venerdì 10 giugno, Inganno Padano – la vera storia della Lega Nord, libro-rivelazione scritto dai giornalisti Fabio Bonasera e Davide Romano, che getta nuova luce su un fenomeno discusso e mai prima realmente approfondito, come quello leghista.

Un ciclo di incontri da non perdere, moderato da giornalisti, intellettuali e, più in generale, amanti dei bei libri.

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martedì 26 aprile 2011

Catania 3 maggio, Si presenta “Il popolo della Bibbia. Storia e martirio dei valdesi” di Teodoro Balma, Ed. La Zisa


“Il popolo della Bibbia. Storia e martirio dei valdesi” di Teodoro Balma, curato dal pastore Italo Pons, Ed. La Zisa, viene presentato martedì 3 maggio, ore 17.30, al Monastero dei Benedettini, Coro di Notte, a Catania. Introducono: Enrico Iachello, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia; e Laura Testa, pastora valdese. Intervengono; Antonio Di Grado, docente di Letteratura italiana; Roberto Osculati, docente di Storia del Cristianesimo; e Italo Pons, pastore valdese.

Il libro: Teodoro Balma, “Il popolo della Bibbia. Storia e martirio dei Valdesi”, A cura di Italo Pons, Prefazione di Antonio Di Grado, Con una nota di Maurizio Rizza, Edizioni La Zisa, pp. 256, euro 16

Questa di Teodoro Balma è più un’opera di buona divulgazione che non di mera erudizione storiografica, la cui impostazione risente, non poco, del clima politico – il ventennio fascista – nel quale fu concepita e scritta. Nonostante quel che possa sembrare ad un lettore poco attento, soprattutto nelle pagine finali del libro, dove l’Autore rende omaggio all’allora capo del governo – un atto dovuto onde evitare gli ostacoli della censura e non di certo per piaggeria o per un errore di valutazione –, tutto il volume è un inno alla libertà, alla strenua difesa dei propri ideali, alla tolleranza, alla dignità dell’Uomo, viste attraverso le vicende ultrasecolari e drammatiche dei Valdesi, il primo ed unico movimento di Riforma religiosa, sorto nel Medioevo e giunto sino ai nostri giorni. Le vicende e i personaggi narrati scandiscono in rapida sintesi le tappe salienti di un lungo processo di democrazia religiosa ancora in buona parte insoluto, che oggi, ampliando il discorso, non riguarda più soltanto il culto Valdese, ma ciascun credo, specialmente laddove esistono Chiese con posizioni dominanti, i cui destini si intrecciano, in un rapporto di connivenza, e talvolta si identificano col potere politico stesso. Questo avviene al tempo in cui siamo, sino al paradosso che gli abusanti di un luogo, spesso diventano gli abusati in un’altra parte di questo nostro stupido mondo.

Teodoro Balma (1907-1994), pastore valdese, teologo, giornalista e scrittore, ha esercitato la sua attività pastorale in diverse città italiane, come Napoli, Catania, Riesi, Venezia e Torino, lasciando in ciascuna il segno della sua forte personalità. Ha collaborato a diversi periodici: “Corriere di Sicilia”, “Persona”, “Protestantesimo”, “La Luce”, “L’Appello”, “Gioventù Cristiana”. Tra le sue opere, si ricordano: Storia dei Valdesi (Milano 1929), Lineamenti di dottrina cristiana (Catania 1934), Voci degli Apostoli (Catania 1938), Il Costume Valdese (Catania 1938).

Le Edizioni La Zisa aderiscono all’associazione Addiopizzo e a Libera di don Ciotti e tutti i libri sono certificati “pizzo free”

SOLIDARIETA’ DELL’ASSOSTAMPA SICILIANA E DI PALERMO AL COLLEGA DAVIDE ROMANO

APPLICARE IL CONTRATTO DI LAVORO A TUTTI I GIORNALISTI

“Le norme che riguardano i rapporti di lavoro esistono e vanno applicate sempre a prescindere che si tratti di aziende o privati (siano essi cittadini comuni o parlamentari)”. Lo affermano il segretario regionale dell’Assostampa Siciliana, Alberto Cicero, e il segretario provinciale di Palermo, Roberto Ginex, con riferimento alla vicenda del collega giornalista Davide Romano, ex addetto stampa del senatore Giuseppe Lumia (Pd), che ha svolto la sua attività dal 2001 al 2009, ma, come lo stesso Romano sostiene, senza garanzie contrattuali. “Purtroppo questo non è il primo caso di colleghi che svolgono attività di ufficio stampa per deputati regionali, nazionali e senatori senza le benché minime garanzie offerte dalle norme contrattuali. Il fatto certamente stupisce – aggiungono Cicero e Ginex - soprattutto per il profilo dei protagonisti: sarà tuttavia la giustizia del lavoro che dovrà giudicare. Il Sindacato unitario dei giornalisti esprime solidarietà al collega Davide Romano che, siamo certi, senza alcun intento di portare discredito all’attività politica dell’on. Lumia, mira piuttosto a tutelare e a chiedere conto dei suoi diritti di lavoratore”, osservano Cicero e Ginex. “Diritti che l’Assostampa Siciliana rivendica e sostiene per tutti i giornalisti che non hanno un contratto di lavoro e che ogni giorno operano senza regole e senza certezze per il loro futuro e con condizioni economiche che rasentano i livelli minimi di sopravvivenza. Assostampa Siciliana auspica che ai giornalisti di tutti gli uffici stampa, pubblici e privati, venga applicato il Contratto di lavoro dei giornalisti così come sostenuto dalla consolidata giurisprudenza della magistratura del lavoro”, concludono i rappresentanti del Sindacato unitario dei giornalisti.

sabato 23 aprile 2011

Dall'Antimafia al Tribunale del lavoro: il senatore Lumia accusato di avere pagato in nero per ben 8 anni il proprio addetto stampa

Venerdì 22 Aprile 2011 - Per anni si è schierato in difesa degli oppressi e della legalità, contro Cosa nostra, in difesa dei disoccupati e dei precari, contro il Governo di Silvio Berlusconi. Adesso, il senatore del Pd Giuseppe Lumia dovrà limitarsi a difendere se stesso, davanti al Tribunale del lavoro di Palermo, dall’accusa di avere calpestato lui per primo quei sacrosanti valori. A portarlo davanti al giudice è il suo storico addetto stampa, Davide Romano, giornalista e scrittore molto noto a Palermo – e non solo – che per circa 8 anni ne ha curato i rapporti con gli organi di informazione e la segreteria politica. Da un ricorso presentato da Romano emergerebbe che, nel periodo in cui ha lavorato per Lumia, sarebbe stato pagato perennemente in nero, senza ferie, senza contributi, con uno stipendio da fame e la costante minaccia di essere mandato a casa se avesse insistito nel chiedere di essere messo in regola.
Accuse pesanti per chi solo lo scorso 9 aprile, tramite l’agenzia Ansa, imputava al Governo di ignorare le istanze dei lavoratori, auspicando l’apertura di una nuova stagione politica, mirata all’investimento “di risorse per garantire più opportunità ai giovani” e all’abolizione del “precariato per assicurare loro prospettive di lavoro e di vita più stabili”. E se, come denuncia Romano, per 8 anni, dal dicembre 2001 al luglio 2009, il senatore lo avesse fatto lavorare per 8, 12, 14 ore giornaliere, senza ferie né permessi, per appena 800mila lire prima e 800 euro mensili dopo, la delusione sarebbe cocente. Tanto più che Lumia, oggi inquilino di palazzo Madama e ospite fisso a Montecitorio dal 1994 al 2008, ha rivestito dal 2000 al 2001 anche la carica di presidente della commissione parlamentare Antimafia.
Il dossier presentato da Romano è accurato e pieno di prove, anche testimoniali. Del resto, tutti gli operatori dei media – dai giornali alle agenzie, passando per le emittenti radio e televisive – lo hanno conosciuto in quegli anni come responsabile unico dell’ufficio stampa e della segreteria dell’esponente palermitano del Pd al quale, per riparare alle differenze retributive, alla mancata corresponsione dell’indennità di mancato preavviso, del trattamento di fine rapporto e di ogni altro emolumento negati in passato, viene richiesta, nel ricorso redatto dall’avvocato Sonia Spallitta, la modica somma di 367.868 euro e 59 centesimi.
Insomma, sono tempi duri per Lumia che, da tempo, è oggetto degli improperi degli ex alleati del centrosinistra per avere appoggiato fino ad ora l’alleanza del Pd siciliano con Raffaele Lombardo e che nel 2008 ha rischiato di essere messo da parte dal suo stesso partito, arrivando a strappare una candidatura al Senato solo in extremis. E Ora? Cosa Succederà? Difficile dirlo. Casi eclatanti di parlamentari condannati per aver sfruttato il lavoro in nero dei propri portaborse ce ne sono già tanti. Ci sono anche documenti ufficiali che attestano che quella di non rispettare le regole sia prassi diffusa presso il 60% circa dei parlamentari stessi, nonostante deputati e senatori dispongano rispettivamente di circa 4.100 e 4.600 euro mensili per il proprio staff. A questo punto, a Lumia non resta che riordinare le idee ed elaborare risposte convincenti per spiegare l’intenso traffico telefonico avuto con Romano tra il 2001 e il 2009, per motivare il mancato versamento dei contributi previdenziali o del Tfr a chi per anni è stato il suo assoluto alter ego. L’unica certezza è che un piccolo favore, dalla magistratura, il parlamentare del Pd lo ha già ottenuto: la prima udienza, infatti, è stata fissata per il 29 marzo 2012. Praticamente tra un anno.
E se i tempi della giustizia sono questi, il senatore Lumia può tirare un po’ il fiato e confidare nella scarsa memoria popolare per rigettarsi nella mischia in difesa dei lavoratori precari e della legalità.

http://www.98cento.it/cronaca/12447-dallantimafia-al-tribunale-del-lavoro-il-senatore-lumia-accusato-di-avere-pagato-in-nero-per-ben-8-anni-il-proprio-addetto-stampa.html

giovedì 21 aprile 2011

LETTERATURA: SALMAN RUSHDIE SCEGLIE LIBRI DA LASCIARE IN CAMERE D'ALBERGO =



LO SCRITTORE HA COMPILATO ELENCO DI 13 OPERE AMERICANE PER HOTEL DI NEW YORK

New York, 21 apr. - (Adnkronos) - 'Foglie d'erba' di Walt Whitman, 'L'urlo e il furore' di William Faulkner, 'Il grande Gatsby' di Francis Scott Fitzgerald, 'Il dono di Humboldt' di Saul Bellow, 'Il lamento di Portnoy' di Philip Roth, 'Mattatoio 5' di Kurt Vonnegut e 'Comma 22' di Joseph Heller: sono questi alcuni dei 13 libri di grandi autori americani scelti dallo scrittore angloindiano Salman Rushdie per conto di un hotel di lusso di New York. A commissionare l'elenco e' stata la direzione dello Standard Hotel di Manhattan, un albergo trendy che offre ogni confort ai suoi clienti, dalla televisione ad alta definizione all'iPod.
Ma l'hotel vuole caratterizzarsi anche per un profilo culturale, presentando in ogni camera, accanto alla Bibbia sul comodino, caratteristica anglosassone, anche una piccola biblioteca ideale per allietare il soggiorno degli ospiti. E per selezionare la raccolta delle letture consigliate e' stato ingaggiato Salman Rushdie. L'autore di 'Versetti satanici', che e' stato a sua volta ospite dell'hotel, ha aderito con entusiasmo alla richiesta.
A partire dalla prossima settimana in ogni camera i clienti troveranno una copia in edizione rilegata dei 13 libri della lista compilata da Rushdie, che negli anni Novanta fu costretto alla clandestinita' a Londra a causa della fatwa per blasfemia emessa contro di lui dagli ayatollah iraniani. Il lancio dell'iniziativa coincide con la partenza a New York del World Voices Festival of International Literature promosso dal Pen Club, l'associazione internazionale che si batte per la liberta' di pensiero e i diritti umani in campo letterario.
Rushdie e' il presidente dell'edizione di quest'anno del Pen Festival che dara' voce a oltre cento scrittori di 40 nazioni. La lista dei libri compilata da Rushdie comprende anche opere di Eudora Welty, Bernard Malamud, Flannery O'Connor, Thomas Pynchon, Toni Morrison e Michael Chabon.

EDITORIA: COSTA (MONDADORI), TRA 3 ANNI EBOOK 10% MERCATO




(ANSA) - SEGRATE (MILANO), 21 APR - 'Oggi in Italia la quota di mercato degli ebook e' del tutto residuale, ma in tre-quattro anni riteniamo che coprira' il 10% del mercato dei libri'. E' la stima dell'amministratore delegato di Mondadori, Maurizio Costa.
'I paesi tecnologicamente piu' avanzati tracciano la strada, Stati Uniti e Regno Unito in testa, mentre su questo versante il mercato italiano e' in ritardo - aggiunge Costa a margine dell'assemblea della Mondadori - per una capacita' distributiva limitata e perche' c'e' ancora poco interesse da parte dei grandi player del comparto: Amazon e' appena arrivata, Apple ancora non ha deciso di sbarcare'.
Secondo l'amministratore delegato di Mondadori l'ebook comunque ha due vantaggi: il primo e' che 'allarga il mercato: il tasso di lettori in Italia e' bassissimo con meno del 5% della popolazione che puo' essere considerato un forte 'consumatore' di libri. Il secondo e' che il modello economico e' assolutamente sostenibile sia per redditivita' sia per margini, che possono essere anche superiori' a quelli del libro tradizionale. (ANSA).

LIBRI: HARRY POTTER IN 'TASCABILE' CON NUOVA TRADUZIONE, NUOVA COPERTINA E NUOVA COLLANA =



L'EDITORE SALANI PUBBLICA PER LA PRIMA VOLTA LE AVVENTURE DEL MAGHETTO NEI TASCABILI

Roma, 21 apr. - (Adnkronos) - Adriano Salani Editore inaugura la nuova collana Biblioteca Economica Salani pubblicando per la prima volta in edizione tascabile, nella traduzione rivista da Stefano Bartezzaghi, 'Harry Potter e la pietra filosofale', il primo capitolo della saga firmata da J. K. Rowling che ha segnato l'immaginario di intere generazioni e ha cambiato il modo di considerare la letteratura per ragazzi.
La traduzione di un libro, normalmente, va dalla prima pagina all'ultima. La traduzione della saga di 'Harry Potter' non ha funzionato cosi'. Non ha potuto: quando e' stato tradotto il primo volume, il secondo non era stato ancora scritto e cosi' i successivi.
Soltanto al momento di affrontare il settimo, il traduttore ha conosciuto l'opera nella sua interezza. Nella pratica questo ha significato non avere la possibilita' di scegliere con la necessaria ponderazione.
L'editore ha cosi' deciso di restituire ai lettori una traduzione che tenesse conto dell'evoluzione della saga, rivedendo, anche profondamente, i libri esistenti. Questo compito e' stato affidato a Stefano Bartezzaghi.
"Sono stato un appassionato di Harry Potter gia' dalla prima ora - ha detto Bartezzaghi - lo sono stato fino all'ultima pagina. All'inizio sembrava una bellissima storia per ragazzi; alla fine del settimo volume, era un'opera diversa, i cui personaggi erano cresciuti assieme ai loro lettori. Neville Paciock era il nome giusto per il ragazzino pasticcione dell'inizio, non certo per il coraggioso eroe del settimo volume, nonche' futuro professore di Erbologia. Fare questi cambiamenti mi e' percio' parso come restituire al testo qualcosa che gli era dovuto".
Con Bartezzaghi hanno collaborato a stretto contatto l'editor Viola Cagninelli, e un comitato a cui hanno partecipato Marina Astrologo e Beatrice Masini, che hanno tradotto rispettivamente i primi due e gli altri cinque volumi; le due editor che hanno curato i sette volumi per Salani, Serena Daniele e Daniela Gamba; la curatrice del sito di Harry Potter, Maria De Toni; la presidente della Societa' Nazionale Harry Potter, Laura Faggioli; l'autore dello studio 'Harry Potter e la filosofia', Simone Regazzoni; il presidente di Salani, Luigi Spagnol e il direttore editoriale, Mariagrazia Mazzitelli.
Rileggendo 'Harry Potter' con il senno di poi, il senno di chi sa dove si annodera', alla fine, ognuno dei fili che J.K. Rowling ha incominciato a tessere dalla prima pagina del primo volume, il comitato si e' trovato di fronte, come nelle fiabe e nei labirinti, tre vie: mantenere la scelta fatta nel tradurre nomi di luoghi e personaggi; ritornare al nome originale o percorrere una terza via scegliendo un nome del tutto nuovo. Alcuni esempi:
Nel caso di Albus Silente e' parso subito chiaro che a priori nessuna delle tre strade era di per se' quella giusta. Al momento di scegliere il cognome italiano, che era parso adeguato per un mago bizzarro ma anche solenne e capace di tenere in soggezione i suoi nemici, non si sapeva quello che J.K. Rowling avrebbe poi dichiarato: "Lo immaginavo come un mago benevolo, sempre in movimento, che mormora continuamente tra se' e se'"; dumbledore, in inglese, e' il nome arcaico di bumblebee, il calabrone. Altro che 'Silente'! Eppure, la storia dimostrera' che proprio i silenzi di Albus hanno avuto un ruolo determinante, e anche negativo, nelle avventure di Harry Potter e nella lotta contro la Magia Oscura.
La scelta di ritornare al nome originale di uno dei protagonisti principali della saga e' stata fatta nel caso di Minerva McGonagall, la cui almeno apparente severita' voleva essere espressa, nell'edizione italiana, dal roccioso adattamento McGrannit.
La terza via e' quella che e' stata meno frequentata. Quelle poche volte, pero', si e' rivelata preziosa. E' stata percorsa nella scelta del nome delle Quattro case in cui si dividono gli studenti di Hogwarts: i loro nomi italiani seguivano solo in parte i corrispondenti inglesi: aggiungevano, per esempio, indicazioni di colore del tutto assenti nell'originale. Si e' cosi' deciso per Grifondoro, Tassofrasso, Corvonero e Serpeverde.
Ogni scelta e' stata a lungo ponderata, tormentata, sofferta. La conoscenza dell'intera opera ha richiesto di ritoccare anche il lessico 'tecnico' degli incantesimi inventato da J.K. Rowling; la tassonometria delle creature fantastiche (i 'folletti' sono tornati a essere i 'goblin' come nell'originale); certe usanze, come i nomi e i cognomi che incominciano con la stessa iniziale.
Ogni dettaglio e' stato rivisto e considerato con attenzione perche' la nuova edizione di 'Harry Potter e la pietra filosofale' fosse piu' vicina allo spirito dell'originale, nel rispetto di quello che e' ormai diventato un grande classico dei nostri tempi. 'Harry Potter e la pietra filosofale' esce nella versione tascabile con una nuova copertina di Clare Melinsky approvata dall'autrice che firma di suo pugno la scritta Harry Potter.

lunedì 18 aprile 2011

Catania 21 maggio, Si presenta «Il Maestro del Sonno Eterno» di Dario Piombino-Mascali (La Zisa)


Sabato 21 maggio, alle 18, la libreria Mondadori di Catania (corso Sicilia, 23) ospiterà la presentazione del saggio «Il Maestro del Sonno Eterno», dell'antropologo Dario Piombino-Mascali, pubblicato dalla casa editrice La Zisa. Balzato alle vette delle classifiche e apprezzato da sia dagli addetti ai lavori che da un pubblico di non specialisti, «Il Maestro del Sonno Eterno» svela un segreto molto caro ai siciliani: quello relativo all'imbalsamazione di Rosalia Lombardo, la piccola mummia custodita alle Catacombe dei Cappuccini di Palermo ritenuta da molti la più bella del mondo. Con uno stile chiaro e avvincente, Dario Piombino-Mascali – ricercatore della prestigiosa Accademia Europea di Bolzano (Eurac) – prende per mano il lettore alla scoperta di una tecnica millenaria, ma soprattutto getta nuova luce su una figura, quella dell'imbalsamatore Alfredo Salafia, molto nota ai suoi tempi e altrettanto precocemente dimenticata. In occasione della presentazione catanese del saggio, moderata dalla giornalista Alessia Franco, Dario Piombino-Mascali, che può considerarsi l'unico studioso in Sicilia specializzato in mummiologia, illustrerà lo stato dell'arte delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, di cui è conservatore scientifico. «Stiamo per la prima volta procedendo alla campionatura dei reperti mummificati, sotto l'egida della Soprintendenza BB CC AA di Palermo – afferma lo studioso – per poi procedere alle analisi biomediche ed epidemiologiche. Tutte informazioni fondamentali per capire usi, costumi, modi di vita e malattie dei siciliani che ci hanno preceduto».

sabato 16 aprile 2011

In libreria: Vittorio Gorresio, “Risorgimento scomunicato”, Prefazione di Gianni Vattimo, Edizioni La Zisa, pp. 200, euro 16,90


Pubblicato la prima volta nel 1958 dall’editore fiorentino Parenti, “Risorgimento scomunicato” raccoglie gli scritti di Vittorio Gorresio per “Il Mondo”, una serie storica di articoli dal titolo “Processo al clero dopo il ‘60”. Storico appassionato, intransigente documentatore, Gorresio traccia una puntuale e puntigliosa ricostruzione delle origini dei contrastati rapporti tra Stato e Chiesa che resero tanto drammatico il Risorgimento. La descrizione dell’intransigentismo clericale rispetto alla progressiva laicizzazione dello Stato italiano ci è fornita dall’autore attraverso la meticolosa raccolta di missive tra membri del governo ed esponenti del clero, cui si aggiungono le dettagliate ricostruzioni degli episodi salienti e del profilo dei personaggi che di questo travagliato periodo storico si resero protagonisti. Vengono descritte, in sequenza, le vicende di una Chiesa, scomunicante e punitiva, addirittura iettatoria, di là dalla trasformazione che, negli anni a seguire, la renderà refrattaria, incapace di stare al passo con la storia, cioè con l’evoluzione della coscienza morale e politica dei cittadini laici. L’attualità del pensiero di Gorresio sta, infatti, tutta nella rilettura storica e cognitiva degli eventi che hanno prodotto il presente, come cita Gianni Vattimo nella sua prefazione: “Se la Chiesa si riduce oggi a una multinazionale […] ciò è anche il risultato dell’uso che essa stessa ha fatto dei suoi strumenti spirituali”.


Vittorio Gorresio, giornalista, scrittore e saggista nacque a Modena da famiglia piemontese il 18 luglio 1910. Inviato speciale e corrispondente di guerra per “Il Messaggero” di Roma, fu tra i più efficaci espositori del dramma del dopoguerra sulle colonne della testata “Risorgimento Liberale”, quotidiano diretto da Mario Pannunzio col quale collaborò anche per il settimanale politico “Il Mondo”. Firma prestigiosa anche de “L’Europeo” di Arrigo Benedetti, Gorresio scrisse una decina di saggi storici ottenendo importanti riconoscimenti giornalistici e premi. Nel 1980 l’autobiografia “La vita ingenua” gli valse il Premio Strega. Lavorò fino a poco prima della sua morte, nel 1982, curando la rubrica “Taccuino” per il quotidiano “La Stampa”.


Le Edizioni La Zisa aderiscono ad “Addiopizzo” e a “Libera” di don Ciotti e tutti i volumi pubblicati sono certificati “pizzo free”.