Cosa succede se si prova a far fuori un carabiniere ad un posto di blocco? È quanto accade a Matteo Landi, disegnatore pubblicitario di mezza età, che, ricercato per tentato omicidio, inaugura una vorticosa fuga in giro per il mondo con una nuova identità. Divenuto Joe Castiglione, consacra i propri giorni all’imprevedibilità degli eventi, coltivando quotidianamente l’espediente e lasciandosi coinvolgere in una girandola di incontri ed esperienze. Camaleontico e irruento, il novello Joe è abituato ad affrontare tutto con spirito machiavellico e un velo di cinismo. Ma i guai non sono finiti: costretto a cambiare nome una seconda volta per essersi cacciato nuovamente in un brutto affare, il protagonista – che ora veste i panni di Samuel Shamiso – giunge infine in Israele, dove sembra porre fine alle proprie peregrinazioni. Siragusa scardina il tradizionale motivo del viaggio come recupero delle proprie radici e ricerca dell’identità. Il personaggio del romanzo, infatti, allontanatosi inesorabilmente dalla sua terra d’origine, assiste alla molteplice frammentazione di sé. Marvin Landi, Joe Castiglione, Samuel Shamiso: tre vite, una sola persona.
Sergio Siragusa nasce a Palermo nel 1934. Dopo la laurea in Giurisprudenza decide di dedicarsi allo studio delle pietre preziose. Consegue il diploma di gemmologo ed esercita quest’attività tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove lavora anche come rappresentante di orologi. Da quando è in pensione si dedica a scrivere e a dipingere. “La mia vita incasinata” è il suo romanzo d’esordio.
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