La società La Zisa è stata costituita a Palermo nel 1988,
nel periodo di maggior vigore culturale che ha avuto inizio a partire dalla
fine degli anni Sessanta. L’intento iniziale dei soci fondatori era quello di
recuperare e rendere nuovamente fruibili testi di autori siciliani che in
passato avevano avuto una eco nazionale e internazionale, e di autori stranieri
che avevano affrontato argomenti riguardanti la Sicilia e le sue interne
vicende. Vi era, in questo proposito, l’esigenza di riannodare alcuni fili ad
un ambito di maggiore respiro europeo e mondiale, che un certo sicilianismo
deteriore aveva spezzato, rendendo l'Isola più isolata che mai. La casa
editrice pubblicò anche alcuni volumi riguardanti il fenomeno mafioso che
cercavano di fornire chiavi di lettura inusuali e scientificamente attendibili,
in particolare si ricorda la pubblicazione dell’inedita relazione sulla mafia
del territorio corleonese, presentata dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
alla Commissione nazionale antimafia, che diede una certa notorietà anche in
ambito nazionale all'azienda editoriale.
A metà degli anni Novanta l’attività editoriale riscontrò
anche il plauso e l’incoraggiamento degli ambienti accademici palermitani, e
non solo, che si tradusse nella pubblicazione di alcuni volumi di affermati
studiosi in diversi ambiti disciplinari. Furono pertanto elaborate nuove
collane di storia, sociologia, antropologia, architettura, critica letteraria,
economia. Tra gli autori vanno segnalati: i premi Nobel per la letteratura François
Mauriac, Maurice Maeterlinck, Ghiorgos Seferis e Lev Tolstoj; i magistrati
Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino; il fondatore del Partito
popolare don Luigi Sturzo; l’archeologo Vincenzo Tusa; lo storico liberale Antonio Jannazzo; i sociologi
Mario Grasso e Alessandra Dino;
l’architetto Giuseppe Esposito e tanti altri. Come appare chiaro da
alcuni dei nomi sopra menzionati, sebbene La Zisa abbia privilegiato la
saggistica, non di rado ha rivolto il suo interesse alla narrativa mantenendo
un livello sempre medio-alto della produzione lanciando talvolta anche nuovi
talenti, alcuni dei quali hanno poi proseguito la propria attività culturale
con prestigiosi e affermati editori in tutta Italia.
Agli inizi del 2000 il patrimonio della Zisa veniva ceduto
ad un nuovo gruppo disponibile a raccoglierne l’eredità e a perpetuare e
incrementare i programmi e gli intendimenti del marchio.
In questi ultimi anni, La Zisa ha continuato l’impegno
culturale già intrapreso dai fondatori, riscuotendo un buon successo con alcune
pubblicazioni come il saggio dei giornalisti Fabio Bonasera e Davide Romano
Inganno padano. La vera storia della Lega Nord (Prefazione di Furio Colombo);
l’opera dello scrittore Vittorio Gorresio Risorgimento scomunicato (Prefato da Gianni
Vattimo); o il pamphlet del giornalista del Sole24Ore, Nino Amadore, La zona
grigia. Professionisti al servizio della mafia; inoltre, vanno menzionati: la
relazione della Commissione parlamentare Antimafia sulla ‘Ndrangheta o, ancora,
le recenti pubblicazioni di Pompeo Colajanni Le cospirazioni parallele e di
Girolamo Li Causi Terra di frontiera con
la prefazione dell’ex ministro della Repubblica Oliviero Di Liberto. Per la
casa editrice hanno inoltre scritto, fra gli altri: Margherita Hack, don Vitaliano
della Sala, Luciano Violante, Rita Borsellino, Gianni Vattimo, Alda Merini, rav
Giuseppe Laras, Marcelle Padovanì, Diego Novelli, Nicola Tranfaglia…
La Casa Editrice La Zisa si è quindi affermata come tra le
più significative realtà editoriali di qualità del nostro Paese, anche
attraverso una nuova rete di distribuzione con depositi in tutte le regioni del
territorio nazionale e all’estero.
La casa editrice aderisce e collabora con l’associazione
“Addiopizzo” per la divulgazione del binomio sviluppo e legalità quale unico
mezzo per contrastare la mentalità mafiosa che da troppo tempo soffoca
l’economia siciliana e non solo.
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