mercoledì 4 agosto 2010

ELVIRA SELLERIO: ADDIO ALLA 'SIGNORA DELL'EDITORIA'


DAL SODALIZIO CON SCIASCIA AL SUCCESSO DI CAMILLERI (ANSA) - PALERMO, 3 AGO - Era stata soprannominata la 'Signora dell'editoria', un titolo conquistata sul campo dopo anni di battaglie, vittorie e anche qualche sconfitta subita senza pero' mai rassegnarsi. Era una donna dal carattere forte e orgoglioso Elvira Giorgianni Sellerio, 74 anni, morta oggi a Palermo. Un nome legato in maniera indissolubile alla casa editrice fondata nel 1969 insieme al marito, il fotografo Enzo Sellerio. Figlia di un prefetto, prima di sei fratelli, una laurea in Giurisprudenza, visse gli anni della sua appassionata gioventu' in quella Sicilia a cavallo tra gli anni '50 e '60 attraversata dai fermenti culturali del Gruppo '63 che si formo' a Palermo. Un gruppo di intellettuali e scrittori come Alberto Arbasino, Umberto Eco e Michele Perriera che si riunirono in un vecchio albergo a Solunto, appena fuori citta', esprimendo tutta la loro insofferenza per i modelli letterari tradizionali.
Anche Elvira mostro' subito di essere una anticonformista. Fu lei stessa a raccontare il passo che la porto' al prematuro pensionamento dall'Eras, l'ente per la riforma agraria in Sicilia, e a investire i sei milioni di lire della sua liquidazione nella costituzione dell'azienda di famiglia con il marito Enzo. Un sodalizio professionale che coincise con l'inizio della crisi matrimoniale, dopo un amore travolgente: 'Quando l'ho conosciuto avevo 25 anni e lui, che ne aveva tredici piu' di me, era gia' un personaggio importante. Era bellissimo, me ne innamorai subito, ci sposammo dopo appena due anni'. Nel '79 la rottura del matrimonio, dopo la nascita dei figli Olivia e Antonio, porto' alla scissione della casa editrice in due distinte societa'. Enzo si occupo' della sezione dedicata ai libri d'arte e di fotografia; Elvira prese le redini della Sellerio editore, assumendo il ruolo di manager e imprenditrice. Sotto la sua guida la casa editrice palermitana, raffinata e di nicchia, si afferma ben presto sul mercato del libro fino a competere con i colossi dell'editoria. Una scalata che la porta ad ottenere, appena dieci anni dopo, il riconoscimento di Cavaliere del lavoro. Un successo tutto al femminile. Non e' un caso che nella casa editrice lavorino solo donne, a parte il figlio Antonio.
Un successo favorito inizialmente dalla pubblicazione di numeroso opere di Leonardo Sciascia, al quale Elvira Sellerio era legata da un sentimento di profonda stima e amicizia che non fu scalfito nemmeno quando lo scrittore siciliano, poco prima di morire, firmo' un accordo con Adelphi. Un'altra grande scoperta della Sellerio fu lo scrittore Gesualdo Bufalino. Ma il re Mida per la casa editrice palermitana e' stato Andrea Camilleri, un caso letterario che dal '97 tiene i tipi della Sellerio in testa alle classifiche di vendita. Grazie anche a lui Elvira Sellerio era riuscita a superare indenne una serie di problemi finanziari e di disavventure giudiziarie, compresa quella che nel '94 porto' la magistratura, su sollecitazione della Rete di Leoluca Orlando, ad aprire un'inchiesta sui libri acquistati dalla Regione.
Dal '92 al '93 'la Signora dell'editoria' era stata anche consigliere d'amministrazione nella Rai dei professori, poi era tornata ad occuparsi a tempo pieno della sua casa editrice, nelle grandi stanze di via Siracusa. Con il suo solito entusiasmo e la sua energia. Fino all'ultima battaglia contro una malattia che l'ha prima fiaccata e poi sconfitta

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