venerdì 30 ottobre 2009

In libreria - “I campieri di Cristo” di Nonuccio Anselmo (Ed. La Zisa - pp.192 - euro 13,00)



Il romanzo - come gli altri due precedenti dello stesso autore ('Farmacia Bisagna' e 'I leoni d'oro') - si nutre delle suggestioni della provincia, di un altro mondo al crepuscolo, quello della fine degli anni Cinquanta del Novecento, che sta per essere cancellato dal boom economico e dal benessere. Sono comunque ancora anni duri, in cui - pur se ormai lontani - non sono stati dimenticati le lotte per la terra con l'occupazione dei feudi e il sangue dei capipopolo assassinati dalla mafia e dal potere rurale. Un potere che si identifica ancora nei nobili 'feudatari'. E sono proprio loro, in questo paesino annegato nel feudo, a gestire anche i riti della Passione e del Venerdi' santo, affidati alla loro confraternita, la compagnia dei Bianchi della Maddalena. In altri termini, sono anche i padroni di Cristo, della statua che ogni anno si va ad appendere alla croce, che non puo' essere toccata dai componenti delle altre confraternite di braccianti e artigiani. Cosi' si accende un altro scontro, perche' - sostengono questi ultimi - Cristo e' di tutti. Scontro che si concludera' con il 'furto' del Cristo da parte dei 'Rossi', i piu' accesi antagonisti dei 'Bianchi'. (Ansa)

Nonuccio Anselmo, giornalista professionista, dal 1971 ha legato la sua attività al Giornale di Sicilia, dove è stato redattore capo. Ha scritto diversi saggi di storia e di folklore e i romanzi Farmacia Bisagna (Palermo, 2000) e I leoni d’oro (Palermo, 2004).

lunedì 26 ottobre 2009

Palermo 29 ottobre, Tommaso Romano presenta ANALISI di Francesco Galioto




Giovedì 29 ottobre 2009
ore 18:00 Auditorium RAI
viale Strasburgo 19 - Palermo

Il prof. Tommaso Romano presenta la silloge di poesie

ANALISI
(Ed. La Zisa - Palermo)
di Francesco Galioto

Modera il giornalista Davide Romano

E’ presente l’autore

Segue rinfresco


Queste liriche di Francesco Galioto possiedono, secondo il giudizio di Salvatore Rizzo, “una forza evocativa potente […], il cui distillato è una nostalgia non struggente, amara semmai, come di grandi e piccoli valori che si sono perduti e che si dispera di ritrovare. A volte, però, è come se risorgessero, almeno nello spasimo della memoria, come se, grazie a un’inattesa resipiscenza, trovassero nuovamente la forza di dichiararsi, di proclamare il proprio diritto di cittadinanza in una terra desolata che pare non conoscere più sentimenti né regole. C’è, in questa Analisi poetica di Francesco Galioto, in parte scovata per caso dal passato […] il leit-motiv del bilancio, attraverso una riflessione esistenziale o la semplice osservazione quotidiana, […] il raffronto severo, tra il fosco e il nuvoloso […] tra ieri e oggi, il grumo che lascia nell’anima una piccola sconfitta forse senza possibilità di rivincita […], lo smarrimento verso cui fa scivolare lentamente la consapevolezza di una rotta ormai difficile, se non impossibile, da correggere”.

Francesco Galioto (Palermo 1948), impiegato in una Azienda municipalizzata cittadina, pubblicista, vanta una lunga esperienza teatrale come autore, regista e attore in diverse compagnie filodrammatiche. Direttore responsabile del periodico “Arenella News”, ha pubblicato il volume Il presepe nella grotta, che trae spunto da alcune proprie scoperte archeologiche.

giovedì 1 ottobre 2009

Premio Sakharov-UE, Sonia Alfano, Saviano, un europeo per la libertà d'espressione.


Bruxelles, 30 settempre 2009 -"Se rischiare la propria vita pur di parlare contro l'oppressione e battersi per le libertà civili, i valori e la giustizia sono requisiti per ricevere il premio Sakharov allora Roberto Saviano ne é più che meritevole." Ha dichiarato Sonia Alfano europarlamentare Idv nel gruppo ALDE, membro della Commissione per le Libertà civili, giustizia e affari interni durante la sua presentazione della candidatura di Roberto Saviano oggi in Parlamento.

“Auspico che quest'anno - ha aggiunto l'europarlamentare Idv - il Parlamento europeo scelga di conferire il premio Sakharov, per la prima volta dalla sua istituzione, ad un cittadino dell'UE perché ahimè ancora nei nostri confini si conoscono le atrocità che ne hanno ispirato l'assegnazione ".

“Soprattutto – ha continuato - per dare speranza ai tanti giovani che meritano un presente ed un futuro diverso, come Monica che mi ha inviato una commovente lettera, diretta a tutto il Parlamento che vorrei condividere con voi”.

“Gentili Onorevoli,

mi chiamo Monica ed ho 13 anni, vivo in Sicilia e sono cresciuta con l´immagine della Sicilia e del Sud Italia perennemente associata alla mafia. In realtà, io la mafia non l´ho mai vista però mi è capitato di sentirne parlare, di guardare film e trasmissioni in tv che parlavano non solo della mafia ma soprattutto delle persone uccise dai mafiosi. Di solito quando qualcuno viene ucciso tutta l´Italia si commuove ma subito dopo i funerali tutti sembrano dimenticare ciò che è accaduto. A scuola una mia professoressa mi ha detto che in Sicilia siamo abituati a queste cose per cui non ci si sorprende più. Io mi chiedo come ci si possa abituare alla cattiveria ed al terrore. Tre anni fa mia madre ha comprato Gomorra, il libro scritto da Saviano; ma io non l’ho letto. Lo scorso anno al cinema ho visto il film ispirato al libro e allora mi sono incuriosita e ho voluto leggere il libro. Sono rimasta molto colpita quando ho saputo che Roberto, dopo aver scritto quel libro è stato per sempre condannato a morte dalla camorra, vive la sua vita nascondendosi e non potrà mai avere una vita normale. Ha 30 anni, ma le uniche persone con cui sta dividendo la sua vita, le sue paure e le sue emozioni sono gli agenti della sua scorta. Mi chiedo come possa essere possibile che a nascondersi debba essere lui e non i mafiosi che vogliono ucciderlo. Spero che voi vogliate non premiare Roberto Saviano, ma dare a noi giovani una speranza ed un segnale forte. Se Saviano vincerà il Sakharov, noi giovani avremo vinto una battaglia straordinaria contro la mafia e per una volta la gabbia nella quale vive Saviano potrà aprirsi per accogliere il grido di speranza di tutti quanti noi. Spero davvero che Saviano possa un giorno vivere tranquillamente e possa avere una vita normale, sposarsi, avere dei figli e anche dei nipoti. Spero che quando sarà anziano potrà accompagnare i suoi nipoti a scuola. Io sono la nipote di uno degli 8 giornalisti uccisi dalla mafia per le sue indagini giornalistiche e non ho mai conosciuto mio nonno. Voi onorevoli in questo momento con la vostra decisione potreste aiutare Saviano ad uscire dall’angolo buio in cui la camorra lo ha costretto a vivere, farlo tornare a sperare e farci sperare che finalmente presto qualcosa possa davvero cambiare”.